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Rischio idrogeologico: Mazzetti (FI), serve nuovo approccio. Governo attento al tema

“Ascoltare gli addetti ai lavori è propedeutico al fare buona politica e a intervenire nel modo migliore, soprattutto su un tema così delicato. Per questo, ieri a Catania ho partecipato al convegno “Monitoraggio del dissesto idrogeologico e progettazione delle misure di mitigazione del rischio”, promosso da Ordine degli Ingegneri Catania e Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia, con il contributo di CAR Spa”. A dirlo Erica Mazzetti, parlamentare di Forza Italia e componente VIII Commissione ambiente, che spiega: “Il rischio idrogeologico è un problema che investe tutti i territori del nostro Paese: occorre un approccio onnicomprensivo, con semplificazioni burocratiche e programmazione, ma anche modulabile sulle singole realtà, coinvolgendo enti, aziende, professionisti e in generale cittadini. Non serve e non basta più nascondersi dietro il cambiamento climatico: al cambiamento si risponde con la prevenzione, il monitoraggio, le infrastrutture, seguendo la scienza ma senza allarmismi o ideologie”.

“Il primo punto – dettaglia Mazzetti – riguarda la cura e la manutenzione delle infrastrutture per il governo della natura esistente; queste, spesso, sono state abbandonate, come ha dimostrato il caso dell’Emilia-Romagna. In tal senso, un ragionamento va fatto coinvolgendo le comunità locali che sono indispensabili per controllare e governare il territorio, dai boschi ai fiumi. Il monitoraggio – prosegue Mazzetti – con metodo e strumentazioni dev’essere continuativo e regolare, come hanno ben spiegato durante il convegno i rappresentanti della società CAR Spa leader nel settore”. “Infine, c’è il grande tema della rigenerazione immobiliare – continua Mazzetti – perché tutti gli edifici, spesso vetusti, devono essere portati su nuovi parametri di efficienza sismica, energetica e idrica e di sicurezza”. “Il rischio idrogeologico è tra le priorità del governo di Centrodestra – ricorda Mazzetti – e sarà affrontato concretamente, con strumenti legislativi specifici come il PNIEC, in sinergia con le regioni che hanno competenza in materia”.

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