LUCCA – “Qui, dodici anni fa, tutto poteva finire. Dodici anni dopo, sono qui con il sorriso, e anche un po’ di commozione, ad impegnarmi per tutto il territorio e per il collegio di Lucca e Massa Carrara dove correrò all’uninominale. La giustizia ha fatto il suo corso ma ci ha messo dodici anni. Troppi anche per uno come me”. E’ il commento di Massimo Mallegni, tre volte sindaco di Pietrasanta, candidato al Senato della Repubblica nel collegio uninominale di Lucca e Massa Carrara e al proporzionale di Lucca, Massa Carrara, Pistoia, Prato e Firenze. “Grazie a mia moglie, alla mia famiglia e ai tanti amici che mi sono stati vicini. – ha detto ricordando quei momenti, dall’arresto, alle sei la mattina all’arrivo in cella dove è rimasto per 39 giorni – Ho atteso con pazienza che la giustizia facesse il suo corso, e lo ha fatto. Sono stato assolto da tutte le accuse. La mia storia è singolare: la mia carriera politica ha camminato parallelamente alla mia carriera da imputato. Da questa esperienza ho imparato che la carcerazione preventiva deve essere solo applicata in casi estremi. Io non ero un delinquente. Prelevare un padre e sbatterlo in galera o agli arresti domiciliari in quel modo è stata una grande ingiustizia”.
Tanti gli amici ed i giornalisti che lo hanno atteso davanti all’ingresso del San Giorgio: “grazie a tutti per essere qui. Sono onorato di guidare il listino del centro destra al Senato. Mi chiedete cosa farò? Non si può chiedere ad un fornaio di fare il saldatore, il fornaio fa il pane. – ha spiegato – Vorrei portare la mia esperienza di sindaco ed amministratore, l’esperienza del territorio all’attenzione del governo nazionale per incidere veramente su cittadini, imprese e comunità. Non corro per partecipare, corro per vincere il collegio con grande rispetto per gli altri competitor. Forza Italia in questi anni ha avuto il merito di ricucire il rapporto con le città, le frazioni, le famiglie. Il modello Pietrasanta ha funzionato, e funziona bene, e credo che sia replicabile come filosofia di lavoro per i territori”.
Tanti i temi toccati, dalla giustizia (in Italia ci sono più tribunali che magistrati e questo rallenta i processi) all’immigrazione passando per i collegamenti (vi sembra normale che per arrivare a Roma o Firenze devo prendere una giornata di ferie?), le attività commerciali (meno tasse e meno vincoli) e l’edilizia residenziale pubblica (è dai tempi di Fanfani che stato non investe un euro) e la valorizzazione dei piccoli centri e dei piccoli borghi consentendo ai comuni di investire. “Turismo e cultura sono moltiplicatori potentissimi – ha spiegato – l’esempio di Pietrasanta ne è la dimostrazione”.
Mallegni ha concluso assicurando che sarà una campagna incentrata sui territori: “non è nel mio Dna. Io voglio esserci oggi, e voglio esserci domani. Al paese oggi servono scarpe da ginnastica per correre, non mocassini. Ecco perché oggi indosso queste scarpe (da ginnastica)”.
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