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FIRENZE: La Lecciona e le altre, Marchetti (FI): «Linee guida univoche per il controllo delle spiagge libere. No a una costa toscana a tocchetti»

«No al fai-da-te sul controllo delle spiagge libere della Toscana. Servono modalità di fruizione uniformi, non una costa ‘a tocchetti’ in cui comune che vai, regola che trovi. Chi pensa alle vacanze è già abbastanza in confusione»: è Maurizio Marchetti, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, a indicare alla Regione la via delle linee guida che diano uniformità, in vista dell’estate 2020, alla gestione della sicurezza anti-covid nelle spiagge libere.

«Penso alla Lecciona di Viareggio, alle Dune e alle spiagge nel Parco di Migliarino San Rossore… penso al Romito e a Calafuria a Livorno, ai litorali nella tenuta di Rimigliano a San Vincenzo e a quelli nelle aree protette della Maremma. I sindaci si stanno attrezzando, ma non voglio pensare che un bagnante per andare a farsi un bagno al mare debba girare la roulette russa di regole diverse in ogni Comune. Serve una certa uniformità e per questo – spiega – invito la Regione a emanare linee guida univoche per gli enti locali non tanto per la cartellonistica che può essere parificata con poca difficoltà, ma sul controllo e la gestione dei flussi. Si procederà secondo accordi con volontari? O si darà modo ai Comuni di assumere personale stagionale qualificato? E in quel caso, si prevede di sostenere gli enti locali in questa spesa che non potevano prevedere, ed eventualmente come? I turisti dovranno prenotare? A chi? Come? Non può esserci un modo a Viareggio e uno diverso a Calambrone perché la gente fa prima: resta a casa. Evitare ulteriori impoverimenti del turismo spetta alla Regione che ha il dovere di dare alla Toscana massima appetibilità rendendola più semplice e smart possibile».

Nel pensiero di Marchetti la piattaforma unica per tutta la costa toscana non sottrarrebbe certo competenze ai Comuni: «Entro una medesima cornice – sottolinea – poi ogni ente locale sa con che spiaggia ha a che fare in termini di accessibilità, morfologia, profondità e quant’altro. Dunque ogni sindaco avrà margine per mettere in campo la propria capacità e creatività. Ma entro un unico corridoio che lasci andare le persone al mare nella massima semplicità che la convivenza col coronavirus e le esigenze di sicurezza consentono».

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