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FIRENZE: Asl Centro licenzia per un’intervista, question time di Marchetti (FI): «No a censure politiche sulla libertà di espressione e informazione»

«No a censure politiche sulla libertà di espressione e informazione. La giunta regionale chiarisca in aula la vicenda del licenziamento del dipendente Asl Centro, rappresentante sindacale Cisl-Fp, per il sospetto che abbia rilasciato un’intervista al Tg2»: eccola, l’interrogazione a risposta orale che il   Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti aveva annunciato ieri sera e che adesso arriva a protocollo, in dirittura di ordine del giorno della seduta di domani dell’Assemblea toscana nella finestra dedicata ai question time.

          Marchetti chiede alla giunta di spiegare in aula «le ragioni del comportamento della Asl Toscana Centro, del Presidente e se si intenda rivalutare la vicenda reintegrando il dipendente ingiustamente licenziato». Prima, però, ricostruisce così i fatti: «Il 17 aprile – attacca l’atto – il Tg2 delle 20.30 diretto da Gennaro Sangiuliano aveva mandato in onda un servizio in cui un operatore sanitario anonimo aveva denunciato la gravità della situazione nell’ospedale San Giovanni di Dio (Torregalli) della Asl Toscana Centro, affermando che: “I dirigenti non sono stati all’altezza, il Torregalli è composto da tre ‘ali’ e sono riusciti a mettere pazienti Covid positivi in tutte e tre le diverse zone, non creando un percorso ‘pulito-sporco’. Così tutti i pazienti passano dappertutto”. Il cronista del Tg2 aveva anche riferito che, secondo altre testimonianze, la gestione dell’ospedale era stata buona ricavando 16 posti letto in più tutti dedicati ai pazienti Covid».

          Marchetti richiama quindi «la lettera di Rossi ai vertici Rai dove si lamentava soprattutto per i servizi che riguardavano i decessi nelle RSA  nell’emergenza Covid19». Infine ricorda «che in seguito il sindacalista Cisl-Fp che aveva sempre denunciato la situazione, compresa l’assenza di DPI per lavorare in corsia, sarebbe stato identificato nell’operatore anonimo che aveva rilasciato le dichiarazioni al Tg2 e poi licenziato». Marchetti scrive di ritenere «opportuno far luce sull’accaduto in quanto rappresenterebbe un fatto di censura politica contro il diritto di libertà di informazione». Ecco perché chiama la giunta in aula.

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