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Auto diesel, Stella: “Stop a mezzi Euro 5 per fiorentini è un salasso da oltre 300 milioni di euro”

“Lo stop agli Euro 5 diesel è un salasso che costerà ai fiorentini oltre 300 milioni di euro. Sono 19.000 i mezzi Euro 5 immatricolati a Firenze: se calcoliamo in 16.000 euro il prezzo medio di un furgone o di un’utilitaria a benzina che i possessori dei veicoli messi “fuori legge” sono costretti a comprare, alla fine sono 304 i milioni di € che questa sciagurata operazione andrà a togliere dalle tasche di famiglie e imprese. Un esborso inutile e improvviso, frutto di un approccio ideologico. Purtroppo Palazzo Vecchio e la Regione Toscana hanno rifiutato fino all’ultimo il dialogo cercato dalle associazioni di categoria e da gruppi politici come il nostro, e non hanno voluto rimandare lo stop alla circolazione degli Euro 5″. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.
Oltretutto “gli incentivi previsti per la sostituzione dei veicoli diesel Euro 5 sono pochi e con bandi molto restrittivi per coloro che vogliano sostituire i mezzi in questione”, per questo “Forza Italia – ricorda Stella – ha presentato una mozione in cui chiede alla Regione Toscana di attivarsi presso l’Amministrazione Comunale di Firenze per chiedere che vengano erogati altri incentivi e contributi, attraverso il rifinanziamento di nuovi bandi, per non colpire ulteriormente i privati cittadini e le attività economiche del territorio; bandi accessibili e alla portata di tutti, indipendentemente dai livelli di Isee, per la sostituzione dei propri mezzi di circolazione”.
“In questo modo, il centrosinistra condanna economicamente migliaia di aziende e famiglie, che si trovano all’improvviso a dover cambiare auto e furgoncini, senza avere incentivi economici reali, in un momento difficile come quello attuale. L’anticipazione del blocco ai diesel Euro 5 – accusa il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana – è un provvedimento vessatorio, visto che la data inizialmente prevista era il 2025. In Piemonte, invece, grazie a un intervento della Regione governata dal centrodestra, il Governo ha approvato un decreto che rinvia il blocco di un anno, fino all’ottobre del 2024”.

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