E’ un duro attacco alla gestione della Ausl Romagna quello di Simona Vietina, sindaco di Tredozio e deputato di Forza Italia che torna sulle criticità della grande azienda sanitaria unica.
“L’attuale direttore generale della AUSL Romagna Marcello Tonini, uomo del PD, viene ritenuto un maestro nella gestione dei bilanci aziendali, ma chi ha un minimo di confidenza con questa tematica sa che i bilanci si possono far quadrare in diversi modi. I cittadini romagnoli devono sapere che la tanto decantata gestione dei conti viene ottenuta tagliando sui servizi, sul personale sanitario, utilizzando spesso l’interim per i primariati – sul cui utilizzo nutriamo molti dubbi sotto il profilo della legittimità – e tante altre amenità di cui l’uomo del PD è fantasioso realizzatore”.
E’ un duro attacco alla gestione della Ausl Romagna quello di Simona Vietina, sindaco di Tredozio e deputato di Forza Italia che torna sulle criticità della grande azienda sanitaria unica.
“E che dire delle centinaia di migliaia di euro in consulenze legali e avvocati, sulle quali stiamo aspettando la risposta della Regione Emilia Romagna, che servono a mantenere in piedi una struttura sempre più vacillante nell’insoddisfazione dei cittadini e nel lento e progressivo estraniarsi degli operatori – prosegue Vietina -. Per tutti valga l’esempio della struttura aziendale per l’assegnazione di protesi e ausili a disabili con invalidità civile che costringe i pazienti ad un vero e proprio tour de force. Abbiamo letto diverse volte sulla stampa le lamentele dei cittadini per i pannoloni che ogni giorno che passa diventano di qualità sempre più carente, dei deambulatori che non ci sono e che costringono persone disabili nei movimenti a faticanti attese, di carrozzine elettriche in manutenzione che vengono restituite in tempi memorabili, di materassi antidecubito assenti, di calzature che richiedono tempi biblici per essere consegnate. Questo non dare e non assistere soprattutto riferito alle persone anziane, causa un prolungamento delle degenze e costringe gli utenti a noleggiare privatamente il necessario per il rientro a domicilio dopo un ricovero”.
Simona Vietina non ci sta e chiede risposte certe su problemi ormai annosi.
“Siamo di fronte ad una sorta di abbandono di ciò che sarebbe dovuto, per cui il cittadino è costretto a rinunciare alle sue richieste ed è obbligato ad entrare in una sorta di commiserazione che gli determina rilevanti danni alla salute. Sono sempre più i cittadini che smettono di curarsi per ragioni economiche e per ragioni di complicazioni e disservizi. Naturalmente il tutto comporta un risparmio ingente che può essere impiegato, senza alterare i conti finali, in altre attività che nulla hanno a che fare con la sanità, ma che si orientano nel determinare scontento ai professionisti e disservizi ai cittadini. Tra queste ricordiamo le prese di posizioni legali di questa azienda nei confronti dei suoi professionisti, azioni che costano alla struttura una marea di soldi e di cui i cittadini non sono a conoscenza: anche la stampa, di recente, ha evidenziato frequenti casi di conflittualità tra AUSL e dipendenti a causa di un “esercizio di potere che passa sulla testa dei singoli” e che innesca meccanismi legali costosi sia per l’Azienda che per i dipendenti”.
“Ci risulta inoltre – prosegue Vietina – che il Direttore Generale non guidi l’automobile ma si faccia portare a destra e a manca da un autista personale… non credo che tutto questo sia a costo zero per l’azienda. Ma allora viene spontanea una domanda: tutti questi soldi spesi in queste attività dovranno essere risparmiati in attività sanitaria, o sbaglio? Ma soprattutto, perche a lui viene concesso di fare questo considerando che si tratta di ambiente pubblico con regole ben precise da rispettare?”
“Quando ho cominciato ad indicare ai cittadini le problematiche derivanti dalla direzione della AUSL della Romagna, il difensore d’ufficio del dott. Tonini, nonché presidente della conferenza socio sanitaria, Paolo Lucchi sindaco di Cesena, rilasciò alla stampa entusiastiche dichiarazioni sulla gestione dell’attuale DG Tonini – prosegue Vietina -. Quella arringa d’ufficio è rimasta solo aria nel vento. Invitiamo infatti il sindaco Lucchi ad esprimersi sull’articolato dibattito avvenuto nel consiglio comunale di Ravenna nei primi giorni di ottobre dove sia la maggioranza che la minoranza si sono dette tutt’altro che soddisfatte della gestione della sanità operata dall’uomo del PD Marcello Tonini. Quindi, anche uomini della stessa corrente politica iniziano ad avere qualche lecito dubbio”.
Vietina non risparmia nemmeno la Regione. “Del resto anche le difese d’ufficio che vengono dall’assessore alla sanità regionale, Sergio Venturi, diventano sempre più stanche – afferma -. E’ sotto gli occhi di tutti il declino della sanità tanto decantata dell’Emilia Romagna, nei tempi di attesa sempre più lunghi, nell’inevitabile ricorso alla sanità privata per mancanza di risposte dal pubblico, nella disillusione dei cittadini che sempre più spesso lamentano disservizi. Occorrono mesi di attesa per ottenere un intervento di ernia inguinale o per interventi alla prostata che non siano di natura neoplastica a meno che non si metta mano al portafoglio usando la scorciatoia della libera professione intramurale… che tristezza! Non va meglio nemmeno sul fronte della prevenzione: abbiamo infatti il record nazionale dei casi di West Nile Desease e il poco invidiabile record europeo di persone decedute per questa grave malattia, il tutto in una Romagna che ha nel turismo balneare una delle sue principali attività economiche. La gestione di questa problematica sanitaria in Romagna ha avuto non pochi problemi: sicuramente la strategia della direzione generale di accorpare le unità operative complesse dei vari territori, fra cui anche quella di malattie infettive, ha creato non pochi disservizi nel reparto.
Accorpando le organizzazioni infatti si “tagliano“ i comandanti e si crea confusione perché nessuno si assume più alcuna responsabilità diretta e chi dovrebbe averla fa fatica a gestire territori diversi vista l’esagerata mole di lavoro e di responsabilità creatasi nelle nuove organizzazioni. Il tutto, naturalmente, va a scapito dei servizi orientati ai cittadini. È stato fatto un bel lavoro quindi, si è distrutta una medicina che funzionava per dare spazio a macerie fumanti. Non si capisce, tra l’altro, perché questa operazione sia stata fatta solo in Romagna mentre l’Emilia sia stata esclusa pur parlando della stessa regione. Probabilmente in Romagna siamo considerati cittadini di serie B”.
“Prossimamente avremo i risultati della nuova costruzione delle posizioni delle strutture sanitarie all’interno degli ospedali e altre strutture sanitarie aziendali: ne osserveremo gli effetti e le conseguenze sui servizi e sulle prestazioni nonché sulla efficienza del sistema sanitario dell’AUSL Romagna, e su tale argomento la mia attenzione sarà massima, lo posso garantire”, conclude Vietina.
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