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TAV, Napoli (FI): Torino e l’Italia senza futuro

Dichiarazione dell’on. Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera: “L’ordine del giorno presentato  dal M5s fa di Torino la capitale “No Tav” e riprende nella sua interezza la lettera aperta, inviata lo scorso 5 settembre, dal Movimento “No Tav” al premier Giuseppe Conte e al ministro Toninelli.  Il trionfo della cultura del “No” è ormai inesorabilmente completo. Se al caos delle Olimpiadi aggiungiamo adesso anche la vittoria della linea “No Tav” possiamo drammaticamente confermare che l’Appendino e la sua maggioranza, con la loro ottusa opposizione alle grandi opere e alle infrastrutture, si confermano, anche in Piemonte, i peggiori nemici dell’Italia e delle sue prospettive, presenti e future, di crescita. “Errare è umano perseverare è diabolico”. Se il mondo industriale, commerciale e produttivo di Torino, usano parole pesanti nei confronti della maggioranza consiliare torinese e del futuro del Piemonte, siamo arrivati alla frutta se non al digestivo anche nei rapporti istituzionali. La Tav è opera fondamentale perché, senza, il Piemonte e l’Italia rischiano di rimanere isolati e relegati ai margini di qualsiasi disegno di crescita logistica e di sviluppo. È facile intuire come un approccio così sfacciatamente ideologico ai problemi di Torino sia un forte campanello d’allarme per tutte le categorie produttive e le associazioni di impresa. Forza Italia farà un’azione sempre più capillare nella società civile e tra le forze produttive per sbarrare la via del declino imboccata con allegro disinteresse dai Cinquestelle. Dobbiamo essere chiari: l’immagine di Torino, dopo Piazza San Carlo, dopo le inchieste giudiziarie che noi, in quanto garantisti, speriamo siano superate, dopo il No alle olimpiadi, il No alla TAV, dopo le problematiche ZTL, e chi più ne ha più ne metta, appare in evidente declino. Di fronte all’auspicio di una forma di obbligata collaborazione con Milano da parte di alti esponenti della società civile  torinese, il sindaco Appendino deve prendere in mano la situazione ed estromettere l’ala radicale pro centri sociali, in caso contrario apparirà lei la responsabile di questa situazione di non ritorno. E viene da chiedersi se sia giusto imporre un prezzo così alto a Torino al solo scopo di tenere in piedi una maggioranza allo sbando. Mi rifiuto di credere che l’Appendino possa accettare un simile ricatto da parte di quei Grillini, la cui ideologia del No alle opere porterà Torino al fallimento”.

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