“Sul sistema ferroviario il Piemonte è ad un binario morto. Questo è evidente per chiunque viaggi per lavoro o per piacere nella nostra regione”. A sostenerlo oggi durante un Consiglio Straordinario convocato per discutere il futuro del trasporto pubblico locale su rotaia il vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino.
Ha spiegato l’esponente di Forza Italia: “E’ inutile girarci attorno, al Piemonte servono investimenti infrastrutturali, piani concertati con il territorio e una nuova carta dei servizi che innalzi la qualità delle prestazioni da richiedere in fase di affidamento dei bandi. La Giunta Chiamparino vive di annunci, ma poi ci si scontra con i fatti: cioè un sistema che non funziona perché obsoleto e scarsamente attento alle esigenze dei singoli Comuni e dei pendolari. Le ultime azioni concrete per assicurare un trasporto pubblico locale decente sono da accreditare ai Governi regionali guidati dal centrodestra negli anni Novanta, da allora siamo entrati in un tunnel senza via d’uscita”.
Ruffino ha ricordato come siano continue le denunce di convogli sovraffollati, di treni far west dove le aggressioni ai controllori sono sempre più numerose, di continui guasti tecnici causati dal poco personale e dalla vetustà dei convogli. Ad esempio nel mese di novembre i treni della Torino-Milano hanno viaggiato con alcune carrozze chiuse, tre su undici spesso: é evidente che questa scelta comporta ai pendolari di viaggiare in piedi con una percezione del servizio pessima peraltro su una tratta lunga. La consigliera ha poi ricordato i tanti treni soppressi: quattro ad esempio sulla linea Ivrea-Aosta. E poi c’è la questione del gelicidio malgestito da chi dovrebbe evitare la paralisi delle nostre interconnessioni ferroviarie.
Conclude Ruffino: “Il nostro sistema ferroviario ha la necessità di nuovi ingenti investimenti. Ha bisogno di piani concertati con i territori, con chi vive le necessità di pendolari e studenti che non possono perdere tempo. C’è quindi l’esigenza di un ricambio dei treni, il 36% ha più di 15anni, e di un incremento delle vetture che sono la metà di quelle presenti in Lombardia. E soprattutto c’è la necessità di una nuova carta dei servizi che ne elevi gli standard qualitativi. Infine c’è la necessità di trovare un giusto equilibrio tra il trasporto su gomma e quello su rotaia: il Pinerolese non è servito in modo efficiente né in un modo né nell’altro. E’ possibile garantire tempi di percorrenza da mondo civile visto che tutti sappiamo come le infrastrutture di trasporto rappresentano l’asse portante per una regione competitiva?!”
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