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Pianetta e Sangaletti: “Giù le mani dalla pensioni”

Ormai da alcuni anni, i Governi di turno mettono le mani nelle tasche dei pensionati italiani alla ricerca dei fondi necessari per finanziare discutibili promesse elettorali!
Già nel 2011, con la legge Fornero-Monti è stata bloccata la corretta perequazione degli assegni mensili superiori a 3 volte il minimo.
A tale riguardo la Corte Costituzionale, nella sentenza n. 70 del 30/04/2015 ha affermato che: “Il mancato adeguamento delle pensioni equivale ad una loro decurtazione in termini reali con effetti permanenti, non essendo previsto alcun meccanismo di recupero, con violazione degli Art 3, 36, e 38 della Costituzione; tale blocco incide sui pensionati, fascia per antonomasia debole per età ed impossibilitata di adeguamento del reddito.”

Enrico Pianetta

La perequazione è fondamentale per mantenere il livello economico della pensione al riparo della erosione conseguente all’inflazione e consentire lo stesso tenore di vita al pensionato e alla sua famiglia.
La mancata perequazione determina un danno permanente e non può essere più recuperata per l’intera vita della pensione! E sono tanti soldi!
È una sottrazione inammissibile considerato che la pensione è un pagamento differito nel tempo della avvenuta attività lavorativa.
Infatti, sempre la medesima sentenza della Corte recitava:
“L’assenza di rivalutazione impedisce la conservazione nel tempo del valore della pensione… in quanto lede il principio di proporzionalità tra la pensione – che costituisce il prolungamento della retribuzione in costanza di lavoro – e il trattamento retributivo percepito durante l’attività lavorativa”.
Più chiaro di così!

Gianfranco Sangaletti

Il Governo Renzi ha aggirato questa sentenza e ha “restituito” a pochi pensionati una parte marginale della mancata perequazione.
Da Monti a Renzi.
Adesso è il Governo giallo-verde che rimette le mani nelle tasche di oltre 5 milioni di pensionati:
per finanziare quota 100 e reddito di cittadinanza, non solo blocca ancora una volta la piena perequazione ma, per le pensioni cosiddette “d’oro”, istituisce un ulteriore “contributo di solidarietà” a carico della stessa categoria di contribuenti.
E si tratta di pensioni maturate versando fino all’ultimo contributo, dopo una vita di lavoro col quale si è pienamente dato il proprio apporto allo sviluppo economico e sociale del Paese.
È facile ritenere che anche questa ulteriore vessazione sia incostituzionale come la mancata perequazione della legge Fornero.
È ora di dire con forza, anzi di gridare: Giù le mani dalle pensioni.
Bisogna porre fine a questo accanimento ingiusto ed ingiustificabile a danno dei 5,2 milioni di pensionati italiani, stanchi di essere sempre il bancomat del governo di turno.
Enrico Pianetta Responsabile Nazionale Movimento SENIORES Forza Italia
Gianfranco Sangaletti Responsabile Regionale Movimento SENIORES Forza Italia TOSCANA

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