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LUCCA: Sul canile Marchetti (FI) vuol vederci chiaro: «Fugare ogni ambiguità sulle planimetrie prima di procedere a gara. La Regione verifichi»

«Niente giochini sul canile di Pontetetto: si definisca lo status dei box che ospitano i cani mordaci e del rifugino e se ne ripristini eventualmente la conformità dimensionale rispetto alle normative. Mischiare funzione e logistica fa confusione, e la confusione in vista di una nuova gara non ci deve essere»: l’aut aut arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, autore già nel giugno scorso di un’interrogazione alla giunta regionale toscana in cui chiedeva spiegazioni sullo stato logistico del canile di Pontetetto e sulla sua conformità rispetto alla legge regionale 59/2009 sul benessere degli animali quanto ai requisiti espressi nell’allegato C del regolamento attuativo.

«Come sempre la legge è chiara: nel canile sanitario ogni cane deve avere a disposizione almeno 4 metri quadrati, nel canile rifugio almeno 8 metri quadrati. Il motivo è intuibile: nel canile sanitario il cane permane il tempo d’osservazione e quarantena, ovvero 60 giorni massimo, mentre nel rifugio finché non viene adottato…». Fin qui la legge. Poi ci sono le planimetrie. Due: «Io ne ho in mano due, in questo momento: una del 2012 dove è scritto chiaro che i box dei cani mordaci fanno parte del canile rifugio così come tutti gli stalli di sei metri quadrati nel corridoio subito sopra, il cosiddetto rifugino; l’altra è del giugno scorso ed è quella allegata al bando di gara appena emesso per la ricerca di un nuovo gestore e vedrebbe quei box in area sanitaria». Tutto si gioca su questa discrepanza.

«L’accreditamento vigente fino a nuova procedura – riflette Marchetti – dovrebbe essere quello del 2012, con relativa planimetria. Quell’accreditamento è talmente vigente da esser stato riconfermato sempre a giugno proprio dalla Asl e dal Comune di Lucca, uno dei sei che in maniera consortile afferiscono alla struttura di Pontetetto. E allora qui qualcosa non torna, e le gare si fanno ‘a pulito’, non dove ci sono ambiguità».

Marchetti torna quindi a invocare un intervento di verifica da parte della Regione, dal momento che la legge è appunto regionale: «I box cani mordaci sono inclusi nell’area sanitaria e soggetti a quel regime come parrebbe dalla planimetria allegata al bando di gara? Bene, allora gli spazi sono ok ma lì i cani per più di 60 giorni non ci devono stare. Quei box sono scorporati dall’area sanitaria e assoggettati al regime di canile rifugio come invece è evidente dalla planimetria che nel 2012 ha accompagnato l’accreditamento vigente? Bene, allora però vanno rifatti e portati a dimensione di 8 metri quadrati. Anzi, per la verità non si capisce perché non lo si sia fatto costringendo cani già problematici a piroettare su se stessi in quattro metri quadrati. Diventerei mordace anche io. Idem per i box del cosiddetto rifugino, che sono 6 metri quadrati e poco più. Stessa cosa: sono rifugio come da planimetria 2012? Devono essere più grandi. Sono sanitario come mi dice la planimetria odierna? Cani via da lì dopo 60 giorni, e voglio però capire dove e come. Non se n’esce. E ogni ambiguità è inaccettabile e va sanata prima di mettere a gara alcunché».

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