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LUCCA: Stanze promiscue in ospedale, Marchetti (FI): «La giunta risponde ora con la nota Asl di sei mesi fa»

«Sul caso delle stanze promiscue nell’ospedale di Lucca avevo presentato un’interrogazione il 30 agosto scorso. Ebbene: l’assessore regionale alla salute ha risposto ieri in commissione ma lo ha fatto leggendomi pari pari la nota emessa dalla Asl a beneficio della stampa nell’imminenza del mio atto, ovvero sei mesi fa, senza minimamente darsi la pena né di approfondire, né di prendere la posizione politica che io chiedevo interrogando l’organo di governo politico. Intanto la situazione non è variata e anzi me la si segnala anche dall’interno di altre aziende sanitarie. Sono davvero insoddisfatto della condotta della giunta»: la bocciatura arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.

Fu lui a fine agosto scorso a portare il caso in Regione con un’interrogazione alla giunta toscana in cui chiedeva di soppesare i fatti ed eventualmente emanare linee guida alle aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie toscane per evitare distribuzioni ‘miste’ dei pazienti. La risposta era calendarizzata per la seduta di terza commissione consiliare (sanità) di ieri mattina: «E però è stata una doccia gelata», racconta Marchetti. «Sì perché l’assessore Saccardi non ha che letto la nota che la Asl Toscana Nord Ovest diffuse alla stampa nei giorni in cui avevo sollevato il caso. Lì si diceva che si era trattato di casi sporadici, del tutto occasionali e dettati da situazioni di emergenza e sovraffollamento. Peccato che non sia affatto così e che la situazione, ho potuto verificarlo sia personalmente che parlando con gli operatori, sia sempre la stessa e quasi prassi ormai. Non solo, ma nel novembre scorso segnalazioni su stanze promiscue mi erano arrivate anche da altri ospedali e anche da aziende ospedaliero universitarie».

Della risposta Marchetti si dichiara insoddisfatto nel merito e anche nel metodo: «L’assessore non si è data minimamente la pena di approfondire – incalza – né di fare ciò che è chiamata a fare e per cui io avevo interrogato la giunta, non la Asl, ovvero affermare un indirizzo politico. Una valutazione. Una intenzione. Nulla. Ed è un modo come un altro per rendere inefficace il lavoro degli eletti di opposizione come me. Io non ci sto e lo dico. Lo dico proprio. Io, politico, interrogo il politico non la Asl. E invece nove volte su dieci dall’assessorato Saccardi mi arrivano note aziendali. Che Rossi & C. non sappiano governare la sanità io ce l’ho chiaro. Che ce lo dimostrino sistematicamente non esprimendosi sui fatti per cui vengono interpellati attesta la loro insufficienza e danneggia la capacità ispettiva che i cittadini hanno attraverso i miei atti. Tradotto dal linguaggio politico a quello quotidiano: prendono in giro la gente».

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