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LUCCA: Marchetti (FI): «Sul Serchio il ponte dello stento. Altro che covid, senza Pd a quest’ora se n’erano costruiti tre»

«Riecco Pontiful, la telenovela dello stento che vede protagonista il nuovo ponte sul fiume Serchio con cui dal 2013 il Pd tenta di imbambolare i lucchesi e che ora annuncia nuove puntate. A quest’ora se n’erano costruiti due, di ponti, a furia di slittamenti. Verrà su con la sciolina nei piloni»: ecco, è sbottato il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti nell’apprendere del nuovo ritardo a cui è destinata la realizzazione di una delle opere infrastrutturali più attese nel territorio lucchese.

«Oggi ci raccontano che questo ennesimo ritardo sulla gara d’appalto internazionale si legherebbe a slittamenti procedurali imputabili all’emergenza sanitaria? Ma senza la febbre da annuncio del Pd in sette anni di ponti se ne sarebbero dovuti costruire almeno tre, visto che i tempi di realizzazione dell’opera sono stimati in due anni di cantiere», calcola Marchetti.  Il capogruppo regionale di Forza Italia se la gioca all’inglese con una scommesa: «Le elezioni regionali sono state rinviate a causa della pandemia. Mi aspetto come vederli che quando si sarà a una ventina di giorni dal voto tutti i problemi incontrati fin qui dal nuovo ponte sul Serchio svaniranno come neve al sole e che il Pd in parata d’onore calerà dalla manica l’asso dell’ennesimo annuncio. Me l’aspetto».

Intanto: «I lucchesi non hanno mica la buccola al naso. Era il 2013 – ricostruisce Marchetti rassegne stampa alla mano – quando l’allora presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli, attuale consigliere regionale Pd, depositava in procura una memoria a tutela del progetto per il Ponte sul Serchio. Passa un anno, ed ecco che sempre Baccelli presenta l’aggiudicazione dell’incarico progettuale annunciando l’avvio dei cantieri per il febbraio 2015».

Ancora: «Nel 2016 – continua Marchetti – ancora di ponte non s’era visto nemmeno un piolino, e ad evidenziarlo fu niente meno che il successore di Baccelli ai vertici della Provincia, ovvero l’attuale presidente Menesini, che invitava a dare un’acceleratina riscuotendo in cambio da Baccelli risposta piccati quasi da lesa maestà. Arrivo al novembre 2018, con l’annuncio dell’audace Baccelli dell’approvazione del testo per l’accordo di programma tra Regione e Provincia per realizzare l’opera. Siamo al febbraio scorso e Menesini dava conto alla popolazione di “un deciso passo avanti” nell’iter di realizzazione del ponte. “Il 2020 è l’anno del ponte”, diceva. “Il grosso è fatto!”, gioiva. Ma è sicuro? No perché a me pare manchi… il ponte!»

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