«Mentre i toscani rimanevano a piedi, spesso anche gli studenti e quindi utenza minorenne. Mentre noi continuavamo a dar loro voce segnalando corse saltate, bus guasti, mezzi che andavano a fuoco durante il servizio, flotte vetuste e inadeguate, ora viene fuori One Scarl a dirci che la Regione Toscana dal 2018 in qua ha maturato verso le compagnie di gestione del trasporto su gomma un debito di 110 milioni di euro. Resto sconcertato, soprattutto perché in questo frattempo l’assessore regionale Ceccarelli andava a inaugurare un bus qui e uno lì come fosse la manna salvifica per la tenuta del servizio. Intanto i costi di biglietti e abbonamenti sono aumentati. Grazie Pd da parte di tutti i toscani»: lo afferma il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti alla luce dei debiti lamentati da One Scarl, il raggruppamento di aziende nato per effettuare servizi durante il contratto ponte e che ha partecipato alla gara per il trasporto locale su gomma con la denominazione Mobit.
«Ancora ieri a Carrara pendolari, anziani e invalidi sono rimasti a terra fra le proteste. Pochi bus, capacità insufficiente ad accogliere tutti e quindi nulla: utenti a piedi. Persone che pagano eh… abbonati, anche. E’ una situazione – incalza Marchetti – che si ripete da anni. Per lo meno da quel 2018 in cui io sono arrivato in Consiglio regionale e, secondo la nota ufficiale One Scarl, la Regione ha iniziato a maturare il proprio debito coi gestori».
«Nel frattempo il costo dei titoli di viaggio è aumentato mentre la qualità del servizio si è assottigliata. Io non entro nel braccio di ferro giudiziario in essere sul trasporto pubblico locale e che vede tra gli indagati lo stesso governatore toscano Enrico Rossi. Dico però – conclude Marchetti – che in quel braccio di ferro a uscire sconfitti sono i cittadini, gli utenti, gli anziani, i ragazzi. Tutta la comunità toscana è penalizzata da condotte politicamente inaccettabili e certo non improntate al bene delle persone. Che infatti restano stangate e appiedate».
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