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FIRENZE: Terme toscane, Marchetti (FI) alla Regione: «Marchio unico e marketing di filiera per rilanciare l’offerta. Montecatini e Chianciano tornino a fare da località pivot del sistema»

«Fino alla fine del secolo scorso la Toscana era in prima fila quanto ad attrattività del suo sistema termale, con Montecatini Terme e Chianciano Terme che facevano da località pivot trascinando anche l’attività delle altre città termali. Poi, pian piano, un declino che sta compromettendo segmenti consistenti di economia territoriale. Va invertita la tendenza. Come? Io ho pensato ad azioni di sistema, con tanto di marchio dedicato e marketing di filiera. Ho tradotto tutto questo in una mozione con più livelli di proposta»: ad annunciare la propria iniziativa a favore del termalismo toscano è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che pochi minuti fa ha depositato un atto di indirizzo specifico e dedicato al rilancio del settore.

«Il termalismo toscano – scrive l’esponente azzurro nel suo atto – è storicamente leader sul panorama dell’offerta nazionale di settore, con un’immagine termale determinata per lungo tempo e fino ai primi anni Novanta del secolo scorso dai due sistemi termali più famosi, ovvero Montecatini Terme e Chianciano Terme che, come località pivot meta del 75% degli arrivi termali in Toscana negli anni Settanta del ‘900, hanno trascinato a lungo le altre località medie e minori», ricostruisce Marchetti ricorrendo allo studio Turismo Termale e del benessere in Toscana: fra tradizione ed innovazione elaborato dal Sistema Informativo Terme Toscane di UnionCamere Toscana.

Poi, i guai: «Nell’ultimo ventennio – recita la mozione di Marchetti – si assiste a un consistente arretramento nei livelli di attrattività del termalismo toscano, con ripercussioni sostanziali in particolare in una delle due storiche città pivot, ovvero Montecatini Terme». Il Capogruppo di Forza Italia chiarisce la propria posizione, affermando di ritenere che «le risorse termali debbano rappresentare una componente strategica dell’offerta turistica e territoriale della Toscana» e che «l’offerta termale toscana debba, per ottimizzare la propria attrattività e migliorare il proprio posizionamento di mercato, configurarsi come sistema termale toscano recuperando, in primo luogo, la capacità di località pivot storicamente espressa da Montecatini Terme e Chianciano Terme». Per gli stabilimenti in sé, ma non solo: «La riqualificazione dell’offerta termale toscana – sottolinea infatti Marchetti nel suo atto – è valore incomprimibile per tutto l’indotto turistico delle città sedi di stabilimenti e le loro economie territoriali».

Dunque le proposte, con la richiesta alla giunta regionale toscana di impegnarsi «a strutturare un progetto di filiera per il termalismo toscano, comprensivo di azioni di marketing mirate che restituiscano a Montecatini Terme e Chianciano Terme il ruolo di località pivot per assicurare un effetto trascinamento all’intero sistema termale toscano, con conseguenti riverberi positivi sull’economia turistica toscana e sulle economie di territorio legate al settore termale» e «a valorizzare, all’interno del progetto teso a riposizionare l’offerta termale toscana sui mercati turistici e partendo dal nucleo presente sul portale regionale del turismo visittuscany.com, linee di integrazione tra offerta termale e artistico-culturale favorendo, ad esempio, il partenariato locale in un contesto omogeneo ed integrato con gli aspetti tradizionali, storici, culturali, ambientali ed enogastronomici dei territori termali».

La parola magica è insieme. Ecco perché Marchetti invita «a favorire, al fine di realizzare quanto sopra espresso, la collaborazione ed il coordinamento fra aziende termali toscane, promuovendo lo sviluppo di un’immagine coordinata del settore termale toscano» anche elaborando, «a tal fine e mediante un concorso di idee, la creazione un marchio regionale dedicato». Infine, Marchetti chiede di incentivare, presso gli stabilimenti termali toscani, il pieno abbattimento delle barriere architettoniche, così da assicurare la piena accessibilità al sistema per tutti i cittadini».

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