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FIRENZE: Ritiro e divieto d’uso ranitidina, Marchetti (FI): «Dopo il blocco Aifa quali le azioni della Regione? E quanti i pazienti trattati nel 2018?»

«Sono farmaci comuni contro i fenomeni legati all’acidità di stomaco tra Ranidil e generici, Zantac, Ulcex e Buscopan antiacido e il loro uso è stato vietato dall’Agenzia italiana del farmaco poiché il loro principio attivo, la ranitidina, presentava impurezze di una sostanza definita come potenzialmente cancerogena. Ebbene: dopo il provvedimento la Regione cosa ha fatto per informare i pazienti e supportare farmacisti e medici? E quanti toscani, nel 2018, hanno assunto questi medicinali così diffusi?» Questa la sostanza dell’interrogazione presentata dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti per fare il punto sulla portata del coinvolgimento toscano nel provvedimento assunto da Aifa in via precauzionale il 20 settembre scorso.

«Ho scorso gli elenchi sia dei 197 lotti ritirati dal mercato che dei farmaci il cui uso è stato vietato in via precauzionale. Ci sono lotti con scadenza adesso, al 30 settembre. Altri al 30 novembre. E poi su su ma sempre anche con scadenze assai ravvicinate. Facile intuire quanto alta sia la possibilità che questi farmaci siano già stati commercializzati e assunti. Da quanti pazienti, in Toscana? Questo chiedo alla Regione da cui mi aspetto azioni di informazione specifica a seguito del provvedimento nazionale, dal momento che i medicinali in questione hanno un’alta frequenza d’uso», spiega Marchetti.

Ma cosa è capitato a questa molecola? La stessa cosa accaduta l’anno scorso al Valsartan, su cui lo stesso Marchetti aveva anche in quell’occasione domandato alla giunta toscana la ricaduta regionale dello stop a quei farmaci: «E’ stata rilevata – scrive Aifa – la presenza, in alcuni di questi lotti, di un’impurezza denominata N-nitrosodimetilammina (NDMA) appartenente alla classe delle nitrosammine, già rilevata nel 2018 in una classe di farmaci anti-ipertensivi» e «classificata come sostanza probabilmente cancerogena per l’uomo dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)».

«Aifa invita i cittadini trattati e soprattutto in trattamento a recarsi dal proprio medico di base. Ma i toscani lo sanno? La Regione ha messo in campo misure di informazioni o front office dedicate al fenomeno e rivolte a pazienti, farmacisti e medici? E quanti sono i toscani che nel 2018 hanno assunto questi medicinali tanto comuni?» Questo ciò che Marchetti domanda alla giunta, invitata a rispondere in forma scritta.

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