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FIRENZE: Governo regionale e vertice di maggioranza, Mugnai e Marchetti (FI): «A sinistra la paura (di perdere) fa 2020»

«Per la maggioranza regionale la paura (di perdere) fa 2020. Così la montagna della svolta annunciata ha partorito il topolino della sopravvivenza in galleggiamento sino a scadenza naturale di legislatura»: lo dicono il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti e il Coordinatore regionale degli azzurri toscani onorevole Stefano Mugnai a seguito degli esiti del vertice di maggioranza che ieri ha riunito gli esponenti del Pd, di Mdp e il presidente della Regione Enrico Rossi.

«La sinistra aveva lasciato trapelare l’intenzione di chissà che svolta per il governo della Toscana, a suon di rimpasti di mezza estate e cambi di rotta all’insegna della tutta efficacia sui temi caldi di sanità, ambiente, rifiuti e grandi opere e stamani a cosa ci troviamo? A una stretta di mano della serie ‘scambiamoci un segno di pace’ con cui si lascia tutto in sospeso per perseguire l’unico obiettivo definito con chiarezza: arrivare con la legislatura al 2020 senza troppi scossoni di disturbo. La montagna ha partorito il topolino», ironizzano Mugnai e Marchetti.

Ma qui la questione è seria: «La sanità, lanciata in questi anni come un treno veloce su binari lenti per imbarcare più consenso possibile, oggi è deragliata e inutilmente si cerca di riportarla sulle rotaie dell’efficienza ed efficacia del servizio annaspando contro il vortice discendente generato proprio da Rossi e Compagni», enumerano i vertici azzurri. «L’ambiente – proseguono – soffre di molteplici emergenze la cui responsabilità è nell’aver ingessato tutto pensando di poter vivere della rendita di una Toscana magnifica: beh, la rendita è finita e la terra e le acque si ribellano oggi all’incuria di anni».

Non meglio stanno gli altri fronti: «Le grandi opere tornano in discussione un giorno sì e l’altro pure – osservano Marchetti e Mugnai – con un balletto dell’assurdo che lascia la Toscana paralizzata e priva dello slancio infrastrutturale di cui ha bisogno per tornare a crescere e ad essere attrattiva anche rispetto ai mercati e a un’impresa che, lo si sta purtroppo pagando ogni giorno a suon di vertenze occupazionali, altrimenti fugge per mancanza di competitività territoriale».

I rifiuti, poi: «La Toscana è alla paralisi. Le aziende affogano sotto ai loro scarti di produzione, i gestori bloccano il ritiro di ingombranti, in discariche come quella di Borgo San Lorenzo in Mugello si dilatano i tempi di stoccaggio dell’organico da 12 fino ad addirittura 72 ore. Bene fanno i sindaci a insorgere contro un modello fallimentare che respinge ciò che veramente sarebbe risolutivo: Ato unico e impianti di termovalorizzazione. In questa inedia attendiamo ancora il Piano rifiuti che Rossi aveva promesso per il mese di luglio. Siamo a metà mese e ancora non lo si vede», incalza Forza Italia.

«Ormai è chiaro», concludono Mugnai e Marchetti: «Per questa sinistra il solo imperativo è sopravvivere al proprio fallimento perché oggi la paura di perdere fa 2020. Intanto, però, a ridursi in cenere sono la Toscana e i suoi cittadini. Con Forza Italia al governo regionale non sarà più così, ma speriamo di non arrivare troppo tardi».

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