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Consorzi di Bonifica, Mugnai (FI) fa le bucce al sistema: «Gettito, platea contributiva, piano interventi: vogliamo i dettagli alla luce delle nuove modalità di calcolo del tributo»

Un’interrogazione a risposta scritta per fare un punto zero su attività sia contabile che sui territori della rete dei Consorzi di Bonifica toscani, sei in tutto: è quella con cui il cui Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai interviene su un sistema che troppo spesso appare funzionare in maniera quanto meno disomogenea, per non dire poco nota. Il tutto a partire da un dubbio di fondo, suggerito a Mugnai anche dal suo omologo al Consiglio comunale di Firenze Jacopo Cellai, e che è questo: cosa cambia e cosa accade con il nuovo sistema di calcolo del tributo che porta la platea dei cittadini interessati a 1.600.000 unità? E quindi: quali sono gli interventi programmati per il 2017? Quali le spese dell’Ente gestore? Quanto il personale impiegato? E il gettito? Il numero di consorziati e il ruolo di contribuenza?

Approfondimenti massimi, insomma, con cui Forza Italia intende esplicitamente «verificare le attività e i contributi chiesti dai Consorzi di Bonifica ai cittadini toscani» alla luce dei nuovi parametri. Su Firenze, Lucca e Siena Mugnai già esprime dei dati: «A Firenze – scrive nel suo atto – il tributo di bonifica, che fino allo scorso anno si pagava nell’hinterland e solo in alcune zone della città, sarebbe stato ripartito su tutta la città e tutta la provincia, incrementando il reticolo gestito, potenziando i lavori sull’Arno; questo aumenterebbe del 65% del numero dei bollettini (da 244mila a 403mila) inviati a Firenze e provincia; nella città di Firenze si passerà da 31mila bollettini a 182mila. A Lucca analogamente a Firenze, si dovrebbe registrare un abbassamento del tributo, in modo differenziato in base alle zone. A Siena, ugualmente, il tributo di bonifica, che veniva pagato nei comuni confinanti con Siena, dovrebbe arrivare anche in città (con 23mila avvisi nuovi), anche in questo caso, sembrerebbe  con una ripartizione più equa fra capoluogo e provincia e con un aumento del reticolo del Consorzio che viene più che raddoppiato».

«Risulterebbe quindi – si legge ancora nell’interrogazione – che l’80% dei toscani pagherà meno di 50 euro e che le cifre dovrebbero essere basse soprattutto per le famiglie medie, mentre dovrebbero pagare somme maggiori i grandi proprietari immobiliari (enti pubblici, holding immobiliari, grandi proprietari terrieri, ecc)». Forza Italia chiede dunque chiarezza e certezze.

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