Una finestra di 60 giorni prorogabili a partire dallo scorso febbraio per produrre un’ipotesi di ristrutturazione aziendale, 33 posti di lavoro a rischio e una parte datoriale che al tavolo convocato dalla Regione Toscana ha scelto di non presentarsi: è la situazione della storica Cartotecnica Maestrelli di Sovigliana, a Vinci, dove proprio in queste ore i lavoratori stanno dando vita a un’occupazione dello stabilimento. Si schiera con decisione al loro fianco Forza Italia, il cui Capogruppo in Consiglio regionale Stefano Mugnai richiama la giunta regionale a non recedere sulle azioni di tutela dei livelli occupazionali di un’azienda che già lo scorso anno ha perduto, causa licenziamento, 11 dipendenti.
Il rilancio sperato, non è finora avvenuto e i fatti parlano chiaro. Chiaro parla anche Mugnai che alla giunta regionale della Toscana domanda «se vi siano delle proposte percorribili per una soluzione che salvaguardi l’occupazione dei 33 lavoratori e delle loro famiglie, come ad esempio quella prospettata nella riunione dello scorso 5 aprile», ovvero la costituzione di una cooperativa da parte dei lavoratori, e «se la Regione possa intervenire sulla direzione aziendale al fine di ristabilire un dialogo e concludere positivamente la vertenza».
Nell’introdurre i suoi quesiti Mugnai ricostruisce i termini della vicenda, ricordando che la Cartotecnica Maestrelli è «da oltre 50 anni operante nel mondo del packaging in cartone» e che «a metà febbraio di quest’anno ha presentato un concordato in bianco a causa di pesanti debiti pregressi». «Già lo scorso anno – si legge nell’atto – erano stati licenziati 11 dipendenti con la speranza di un rilancio dell’attività che, a quanto pare, non è avvenuto. E’ stato aperto un tavolo di discussione in Regione lo scorso 5 aprile che sarebbe pronta – il soggetto, dopo verifica, dovrebbe essere la Regione, ndr – a sostenere i lavoratori della Cartotecnica Maestrelli e il loro comitato promotore che sta ipotizzando di costituire una cooperativa per rilevare le attività dell’azienda di Vinci, nel caso che la proprietà confermasse la volontà di chiudere».
Ancora: «Così come previsto dal concordato in bianco, l’azienda ha 60 giorni (prorogabili) per presentare una proposta di ristrutturazione, altrimenti si procederà con la liquidazione o il fallimento». Allo stato, ricorda il capogruppo di Forza Italia, «le proposte d’acquisto pervenute sono state respinte dalla direzione aziendale».
Leave a comment