CAGLIARI- “Iniziamo un percorso di incontri sulla città metropolitana di Cagliari. I temi sono tanti. Ma tutti ruotano ad alcune questioni di fondo. Abbiamo un grande bisogno di crescita, dopo un lungo periodo di stagnazione. E tutti stiamo verificando che la nostra terra ha ingenti risorse, ma poco sfruttate”. Così Giorgio La Spisa, il nuovo commissario di Forza Italia per la città metropolitana di Cagliari, la prima tavola rotonda che ha visto numerosi amministratori locali confrontarsi sui temi dell’urbanistica, della sicurezza, del rapporto centro-periferie e sulle sfide che attendono la politica nei prossimi anni. “Il mondo – ha aggiunto La Spisa- è cambiato velocemente e la competizione è diventata molto aspra e soprattutto si svolge tra territori o, meglio, tra la qualità di vita dei territori e tra la intraprendenza dei loro diversi protagonisti: istituzioni, imprese, comunità, famiglie. Una certa ideologia di origine marxista fa dipendere lo sviluppo da una forzata redistribuzione del capitale. La nostra tradizione, di origine cristiana, fa dipendere la crescita dal fattore umano, dall’intelligenza, dalla creatività, dalla gratuita Solidarietá. Andando in giro per l’Italia, in tutte le città colpisce la differenza abissale tra centro e periferia. Le risorse sono investite nel centro storico e nel centro amministrativo e le periferie sono invece lasciate alla speculazione e abbandonate al degrado. In realtà anche nel centro il degrado è possibile, come dimostrano alcune parti dei nostri quartieri storici lasciati senza controllo rispetto a una immigrazione selvaggia. Esempi ne abbiamo anche a Cagliari. Pensiamo allo sviluppo edilizio di Sant’Elia, concepito da ingegneri e architetti comunisti negli anni ’60, e all’evoluzione del quartiere Marina in questi ultimi anni. È utile recuperare e fare nostra l’osservazione di Papa Francesco che esorta ad andare a lavorare nelle “periferie dell’esistenza”. Non si tratta infatti di un fenomeno riscontrabile solo “geograficamente”, ma di una questione culturale e ultimamente politica. La dialettica tra centro e periferia è dunque il cuore della politica in una area metropolitana. E la prospettiva su cui lavorare è quella di creare sempre più “centro” è sempre meno “periferia”. Sempre più gusto e armonia e – ha concluso il commissario azzurro- sempre meno disordine e abbandono”.
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