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Arezzo – Immigrazione selvaggia? Colpa del PD

AREZZO – Forza Italia intende esprimere il proprio disappunto circa il clima che si è creato attorno alla vicenda “migranti” in questi giorni, soprattutto dopo la protesta inscenata davanti alla Prefettura di Arezzo, presagio di una piega “grottesca”.  Innanzitutto, ci preme manifestare il nostro più sentito ringraziamento alle Forze dell’ordine che hanno saputo far mantenere il giusto assetto ed ordine pubblico ed hanno garantito che l’iniziativa, comunque ingiustificata, si svolgesse in modo pacifico. Poi in quanto parte della maggioranza che amministra Arezzo vogliamo rivolgere l’attenzione sul “problema migranti” cercando di collocarlo dove realmente sta e cioè a livello del Governo nazionale.

È colpa della maggioranza a guida PD se le politiche dell’accoglienza fanno acqua da tutte le parti ed è inutile che si continui ad attribuire alle Città quote sempre più grandi, e senza complete possibilità di controllo, di migranti. Questa non può e non deve essere la corretta politica di integrazione né può l’emergenza essere scaricata sulle comunità locali senza un piano complessivo e di più ampia portata che tenga conto delle diverse specificità territoriali. Vedere centinaia di persone, alle quali tutti noi paghiamo vitto alloggio e servizi vari, anche bivaccare in diversi angoli dei centri urbani e pernottare in strutture alberghiere od appartamenti specificamente assegnati, mentre molte fasce di popolazione italiana non hanno spesso la possibilità di sopravvivere dignitosamente e di accedere alla casa di abitazione,  appare non solo ingiusto ma non può  essere ancora tollerato  né tantomeno spiegato. Ci viene detto – da chi con un malcelato senso di superiorità giustifica ogni sua azione, pure sbagliata ed inefficace, con “alti” valori – che la solidarietà ed il principio di uguaglianza richiedono di “accogliere”, ma proprio quei principi che sono previsti dalla nostra Costituzione impongono prioritariamente gli stessi doveri per i Cittadini italiani !

Fu  Giorgio  La  Pira, tra i Padri costituenti,  a  mettere  in  luce  proprio la  necessità  di  adempiere  i doveri  inderogabili  di  cui all’art.  3  Costituzione  attraverso  un’azione  capace  di  garantire  una  casa  a  chi  ne  era sprovvisto ed un’esistenza dignitosa ad ogni cittadino. Ci sono, in questo quadro,  cose molto importanti che un Governo centrale dovrebbe risolvere nel nostro Paese: disoccupazione, nuove opportunità lavoro, ripresa economica, italiani in difficoltà, pensioni.  Dire queste cose non può essere considerato “razzismo”, siamo infatti consapevoli della necessità di mantenere atteggiamenti umanitari e civili vista la massa di persone che ormai vengono verso il nostro Paese.

Ma appare evidente che il Governo  – a guida Partito Democratico e di una sinistra politicamente ipocrita – hanno ormai colpevolmente smantellato ogni tentativo posto in essere dai Governi Berlusconi per ridurre l’ondata migratoria agendo anche con accordi direttamente nei paesi di provenienza. Si è preferito sciacquarsi la bocca con le parole della presunta accoglienza, generando invece una situazione ingestibile come quella attuale che non è sostenibile né per i Cittadini italiani né per gli immigrati.

Il Sindaco di una città poco può fare su una immigrazione fuori controllo con immissione di quote nel territorio che vengono attribuite a livello nazionale, normate ma “forse” non rispettate. L’unica cosa che consideriamo realmente importante nell’immediato è che si vigili sulle condizioni di sicurezza per gli aretini, si garantisca in modo assolutamente inflessibile che il flusso del fenomeno e di chi lo gestisce anche nelle strutture di accoglienza, venga verificato in modo impeccabile e corretto, anche attraverso un rigoroso controllo degli impieghi effettivi di denaro pubblico e delle spese effettuate dandone pubblica e periodica informazione. A livello nazionale, inoltre, dovrebbe essere prevista anche una forma più chiara e diretta di responsabilità per chi assume l’incarico di provvedere alla gestione delle strutture e dell’accoglienza e, quindi, in ordine alla vigilanza ed i controlli sulle persone che sono affidate alle medesime strutture.  Sarebbe ancora peggio (molto peggio) venire in ipotesi a conoscenza che qualcuno possa eventualmente approfittare  del “business dell’immigrazione”, senza che ci sia – in via preventiva e continuativa – un controllo rigoroso e pubblico su ogni attività e servizio svolto.  Le prefetture già svolgono compiti di rilievo e con grande scrupolo ed attenzione, ma bisognerebbe stabilire dirette e rigorose responsabilità nei confronti dei gestori dei servizi e delle strutture di accoglienza.

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