“Aziende agricole in ginocchio. Raccolti di pregio bruciati dall’ondata di gelo e neve che a fine febbraio ha devastato le colture di oliva itrana della provincia di Latina e del Lazio. E Zingaretti che fa? Si volta dall’altra parte. Risponde, tramite la direzione regionale agricoltura, con un gran rifiuto alla richiesta di stato di calamità naturale per gravi danni al settore agricolo e olivicolo conseguenti ad avversi eventi metereologici avanzata dal Comune di Rocca Massima. Pone un cavillo burocratico sull’interesse di cittadini e di imprese che chiedono supporto e si vedono rispondere con indifferenza e inerzia. Una situazione che non si può che definire preoccupante sia sul fronte politico che amministrativo e che mi ha portato immediatamente, dietro sollecito degli agricoltori e del sindaco di Rocca Massima, Angelo Tomei, a scrivere una nota al presidente Zingaretti nella quale chiedo, richiamandolo alla responsabilità che il ruolo istituzionale che ricopre impone, di superare i vincoli burocratici e di rivedere la risposta inoltrata dalla Direzione regionale agricoltura, mettendo la stessa fermezza che si legge nel diniego a supporto di un’azione incisiva per superare l’emergenza accogliendo la richiesta avanzata di riconoscimento dello stato di calamità naturale. La delicatissima situazione di emergenza in essere, infatti, doveva e deve trovare nella regione Lazio la massima e piena diponibilità ad intervenire per dare risposte tempestive al territorio e alle aziende che lo rappresentano. Invece quello che ci si trova di fronte è solo l’ennesimo, perdurante, disinteresse di questa Regione e di chi la governa rispetto alle esigenze reali delle comunità che dovrebbe rappresentare. Tanto è che la richiesta avanzata dal sindaco del Comune di Rocca Massima è stata liquidata, tra l’altro con quella che potrei definire una velocità anomala da parte degli uffici regionali, con venti righe scritte in burocratese stretto. Siamo di fronte a danni alle colture di oliva itrana che dai primi rilievi effettuati, nonché da quanto emerge dalle denunce presentate dalle associazioni di settore, ammontano a migliaia di euro. Siamo di fronte a mesi di lavoro andati in fumo, a fatturati cancellati, a decine e decine di imprese che rischiano la chiusura senza un intervento immediato perché la loro unica fonte di reddito è stata spazzata via dal gelo e dalla neve. Ma per questa Regione quello che conta è la successione dei giorni sul calendario, è andare a cercare una scusa per giustificare la propria inerzia. Di fronte a tutto questo, di fronte alle responsabilità, oggi, come accaduto in precedenza, siamo costretti a dire che Zingaretti si è voltato dall’altra parte abbandonando al proprio destino migliaia di persone. E’ scappato sottraendosi al dovere di agire, facendosi parte responsabile delle soluzioni, per dare risposte a cittadini ed imprese. Se questi sono i presupposti su cui il neo rieletto presidente e la sua giunta intende, sulla scia di quanto non fatto nei cinque anni precedenti, gestire la regione Lazio durante la nuova Legislatura che si appresta ad intraprendere un cammino già non facile siamo ben lontani da quello che dovrebbe essere un governo del territorio responsabile e concreto. Ci auguriamo che si tratti di una svista altrimenti dopo il gran rifiuto di Celestino V quello più celebre diventerà quello di Zingaretti rispetto alle emergenze dei territori”.
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone
Leave a comment