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Vertenza Mercatone Uno, Marchetti (FI): «Per Altopascio e Lucca dalla cessione cambio di marchio e linea merceologica. La Regione verifichi e assicuri continuità occupazionale»

«Impegnare la giunta regionale ad attivarsi presso tutte le sedi opportune e con gli interlocutori coinvolti nella cessione per accertare a quali eventuali ricadute andranno incontro in Toscana i punti vendita di Mercatone Uno e i loro dipendenti a seguito dell’operazione di vendita così come presentata il 21 maggio scorso» e «ad adoperarsi mettendo in campo ogni sua prerogativa e competenza per assicurare la piena tenuta occupazionale dei dipendenti Mercatone Uno operanti in Toscana, in particolare per quanto riguarda quelli di Altopascio e Lucca interessati da cambio di marchio e linea di vendita»: è quanto chiede al governo regionale toscano il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti con una mozione appena depositata.

All’indomani della soluzione di vendita individuata dalla gestione commissariale che guida Mercatone Uno dal 2015, soluzione presentata al Ministero per lo sviluppo economico giusto l’altro ieri, Marchetti appare preoccupato per il doppio canale di vendita che interessa tutti i punti di distribuzione del marchio leader nel settore del mobile sul territorio nazionale e anche quelli toscani. Due infatti, dettaglia Marchetti nella parte narrativa del suo atto, gli acquirenti individuati a seguito del bando di cessione del novembre 2017: «Shernon Holding – spiega Marchetti – che è una società costituita da imprenditori del settore garantirà la continuità dell’attività e dell’insegna Mercatone Uno in 55 punti vendita tra cui quelli toscani di Calenzano in provincia di Firenze e di Navacchio in provincia di Pisa. E poi c’è il gruppo Cosmo di Giulianova a Teramo, attivo con il marchio Globo e operante nel settore distribuzione e vendita di calzature, abbigliamento e accessori, che acquisisce 13 punti vendita tra cui quelli di Lucca e di Altopascio, sempre in provincia di Lucca. Per questi si profila dunque un cambio di marchio e di linea di vendita».

Già ma con quale futuro per i lavoratori e l’economia del territorio, si domanda Marchetti? «In questo contesto di cessione e fermo restando il futuro avvio di trattativa sindacale, attualmente dei 3.073 lavoratori subordinati a tempo indeterminato occupati a livello nazionale in Mercatone Uno sarebbe assicurata continuità occupazionale per 2.000 dipendenti». E in Toscana? E a Lucca? E ad Altopascio? Proprio per avere garanzie di prospettiva Marchetti ha pensato a una mozione che impegni la giunta ad attivarsi per sgombrare l’orizzonte da possibili nubi.

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