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TAV, O. Napoli (FI): costi-benefici? Bufale. E’ questione solo politica

Dichiarazione dell’on. Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera: “Dopo oltre venticinque anni di confronti pubblici, di analisi costi-benefici, di varianti di percorso, di cantieri aperti, bloccati e poi sbloccati, di valutazioni di impatto ambientale, mi chiedo: ma al governo sanno di che cosa parlano quando pronunciano l’acronimo TAV? Capisco le ragioni del presidente Chiamparino e comprendo la sua idea di convocare gli Stati generali delle Infrastrutture, però dico che è venuto il momento di smetterla di prenderci in giro e di smetterla a parlare di cifre, di costi e di benefici perché ormai lo sanno anche le pietre, e guardiamo la realtà per quello che è: la Tav è una questione solo ed esclusivamente politica e ideologica. L’Alta velocità è un segmento importante dell’ideologia della “decrescita felice”, bloccarla o realizzarla può essere decisivo per la sopravvivenza di questo governo. E il referendum, su cui sono d’accordo, è lo strumento utile per scavallare le resistenze ideologiche all’opera e alle infrastrutture in genere. I primi, seri danni si vedono già con la decisione di Telt, la società incaricata della costruzione del tunnel di base, di bloccare appalti per 2,3 miliardi quando nel planning è previsto il bando entro fine estate. Una decisione grave, scaturita dopo le minacce del ministro Toninelli. Ci sono danni incalcolabili che si vanno accumulando per le casse dello Stato

Al ministro Toninelli, al presidente Conti, ai suoi due vice Di Maio e Salvini mi permetto di chiedere: ma pensate davvero che i piemontesi e gli italiani si lasciano mettere la sveglia al collo? Dei costi e dei benefici si conosce tutto e di più, sull’impatto ambientale esistono intere biblioteche, allora si dica chiaro e forte che la Tav non si deve fare perché diversamente entra in crisi la ragione sociale del M5s e, di conseguenza, potrebbe entrare in crisi il governo. Qualcuno spiegherà poi agli italiani perché si preferisce tenere in piedi un esecutivo nato sbilenco a costo di bloccare lo sviluppo e la modernizzazione dell’Italia. E spiegazioni puntuali si daranno alle centinaia di lavoratori dei cantieri licenziati di punto in bianco, e i soldi da restituire alla UE, alla Francia e gli oneri per il ripristino del territorio. Inutile che dalla maggioranza si continuino a spargere cortine fumogene: se passa la linea No-TAV vuol dire che il governo va avanti, e l’Italia va indietro. Se passa il Sì alla Tav, si ferma il governo ma l’Italia riprende a correre”.

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