Ai Cinquestelle non importa un fico secco delle migliaia di posti di lavoro che saranno cancellati in un batter d’occhio, né delle penali da pagare all’Unione europea, né della violazione del trattato internazionale con la Francia. A loro importa sventolare una bandiera No-TAV, anche se il prezzo di uno spettacolo così scemo avrà costi drammatici per i piemontesi e per l’Italia. Perché la TAV è stata ridotta nella pubblicistica alla tratta Torino-Lione e non si spiega, come sarebbe corretto, che essa è un segmento del Corridoio ferroviario 5 che unisce Lisbona a Kiev e dunque è un’arteria ferroviaria che unisce dodici Paesi europei.
Di fronte all’accecamento ideologico dei Cinquestelle il Piemonte non potrà che continuare in una protesta ferma, civile e sempre più estesa. A nessun partito può essere riconosciuto il diritto di bloccare lo sviluppo e la crescita di una Regione e dell’Italia. Di questo avranno buona memoria gli elettori non solo in Piemonte”.
Leave a comment