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LUCCA: Città ostaggio dell’aria inquinata, Marchetti (FI): «Dalla Regione politiche ambientali prive di efficacia»

«Non è da ora che a Lucca e nella Piana tira una cattiva aria. Lo evidenziavano le elaborazioni regionali sui rilevamenti delle centraline nel 2014, nel 2015, poi ancora nel 2017 all’interno del Rapporto Ambientale allegato al Piano regionale sulla qualità dell’aria (Prqa) con livelli allarmanti di particolato fine, ovvero PM10 e PM 2.5. Bene: e una volta saputo cosa si è fatto? Evidentemente nulla di strategico. Se la Regione avesse messo in campo politiche ambientali efficaci oggi non si sarebbe allo sforamento perpetuo, con conseguenti blocchi del traffico e pericoli per la salute pubblica»: la sottolineatura arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, non nuovo ad esprimere preoccupazione per i livelli di inquinamento atmosferico oltre i limiti di guardia ripetutamente rilevati a Lucca e nella Piana.

«I ‘nasi elettronici’, ovvero le centraline Arpat, non fanno che restituirci dati di superamento, e ormai sono anni. A fronte di tutto questo c’è anche chi medita di inserire sul territorio nuove emissioni con templi crematori per i quali la Regione è, al contrario di quanto la legge prescrive, priva di piano di coordinamento. Sempre la Regione ha sulle politiche ambientali e sull’inquinamento atmosferico strumenti di intervento. Evidentemente – osserva Marchetti – li ha attuati poco e male. Vogliamo rimetterci al nuovo recente Piano Regionale per la qualità dell’aria ambiente? Posso concedere il beneficio d’inventario. Però è comunque tardi e la situazione a Lucca ha livelli di criticità e pericolosità evidenti a tutti».

 

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