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LIVORNO: Nuovo declassamento per l’ospedale di Cecina. Tocca alla chirurgia. Marchetti e Barabino (FI): «Impensabile rinunciare all’unità complessa»

«Impensabile rinunciare alla chirurgia generale come unità complessa per l’ospedale di Cecina. Ci batteremo in ogni modo per contrastare questo ennesimo declassamento»: attaccano come un sol uomo il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti e il suo omologo al Comune di Cecina Paolo Barabino, che è anche il responsabile regionale enti locali per gli azzurri toscani.

Da parte di Marchetti è già scattata l’interrogazione alla giunta regionale per chiedere conto di questo ennesimo impoverimento dell’ospedale cecinese, e anche Barabino ha allo studio un atto da depositare nel Comune costiero. «Il punto è che qui si sta facendo sul nostro ospedale la politica del carciofo – affermano gli esponenti di Forza Italia – sfilando un servizio dopo l’altro ma come in sordina, forse nel tentativo di minimizzare le proteste. Ma noi abbiamo gli occhi aperti e non ci stiamo».

In effetti, la delibera 524 con cui la Asl Nord Ovest di cui Livorno e dunque Cecina oggi sono parte è appena dell’altro ieri. E’ lì, in quell’atto che secondo la stampa locale sarebbe stato condiviso col sindaco di Cecina, che si decreta il declassamento della chirurgia generale da Unita operativa complessa a semplice: «Con tale delibera – scrive Marchetti nella sua interrogazione alla giunta regionale toscana – sull’asserita motivazione di realizzazione di “un percorso definito area donna”, la Chirurgia Generale di Cecina è degradata da Unità Operativa Complessa ad Unità Operativa Semplice dipartimentale, nell’ambito della U.O.C “Chirurgia Oncologica e ricostruttiva della Mammella”. Il declassamento – osserva Marchetti – è in linea con le precedenti decisioni dell’Azienda con cui la U.O.C di Anestesia e Rianimazione è stata declassata ad Unità Operativa Semplice e la U.O.C. di Cardiologia definita “ad esaurimento”, così che, una volta in pensione l’attuale primario, anch’essa diverrà U.O.S». C’è anche l’angolino del paradosso: «C’è ancora in atto il concorso di Direttore di Chirurgia Generale per l’U.O.C. di Cecina e il declassamento ad unità operativa semplice vanificherebbe anche questa procedura oltre che ad esserne in palese contraddizione».

Dunque i quesiti, che Marchetti articola in quattro punti domandando alla Regione «i motivi per i quali l’azienda abbia declassato l’unità di Chirurgia generale da complessa a semplice», «se il concorso sarà annullato e ne sarà indetto uno per Direttore di U.O.C. di oncologia ricostruttiva della mammella», «se nell’ospedale di Cecina saranno praticati solo gli interventi oncologici sulla mammella inerenti tumori benigni, per gli altri occorrendo la presenza, tra le altre, delle U.O. di Anatomia Patologica, Oncologia, Radioterapia, Medicina nucleare» e «se gli attuali spazi chirurgici, già carenti nell’ospedale, possano essere compatibili, senza andare a discapito delle attività che oggi vi sono esercitate, con lo svolgimento di una nuova attività chirurgica molto dispendiosa sui tempi operatori come la chirurgia ricostruttiva della mammella».

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