«Ambito unico regionale di gestione dei rifiuti, armonizzazione del Piano di merito con il Piano ambientale ed energetico, il Paer, soprattutto per quanto riguarda la parte di valorizzazione energetica, revisione delle tariffe secondo il motto ‘chi inquina, paga’»: questo il terno su cui Forza Italia scommette sulla ruota del ciclo rifiuti toscano. Ad esprimerla in aula, nel corso del dibattito sulla comunicazione di giunta inerente le politiche regionali per la gestione del ciclo dei rifiuti, è stato il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.
Ai risultati esposti dalla giunta regionale rispetto alla realizzazione del Piano rifiuti del 2014 Marchetti oppone pollice verso: «La produzione pro capite di rifiuti cresce, e quelli avviati a recupero, soprattutto energetico attraverso termovalorizzazione, è ben lontana dagli obiettivi prefissati. La differenziata, poi, malgrado gli investimenti sul porta a porta rimane ben lungi dalla soglia fissata proprio dal governo regionale in quel 70% che è oltre quanto richiesto dal decreto Ronchi. E, paradosso, malgrado ciò ora si prevede di alzarla ancora fino al 75%. Resto quanto meno perplesso, ecco».
Ma il problema alla base di questo che secondo Forza Italia è un flop di gestione e pianificazione Marchetti sa quale sia: «Mancano gli impianti, e senza quelli è impossibile chiudere il ciclo dei rifiuti. I risultati sono questi. E sono scarsi. Manca la capacità di decidere da parte di una maggioranza che in questo momento pare pattinare tra posizioni diverse, quando non contrastanti. In assenza di un punto di accordo, che all’orizzonte non vedo, la giunta decide quindi di non decidere e rilanciare con una prospettiva di modifica del Piano di cui non riesco a percepire gli obiettivi strategici. Mi auguro che il tempo da oggi alla discussione sugli atti serva definire posizioni più chiare in maggioranza. Per ora, però, sulla gestione fino ad oggi non possiamo che esprimere parere negativo».
Le richieste azzurre? «Che si apra immediatamente la discussione sul Piano regionale dei rifiuti e si raggiungano gli obiettivi che ci si pone, tenendo presente che il concetto di economia circolare di cui tanto si parla deve prevedere impianti, sennò il ciclo non si chiuderà mai».
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