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FIRENZE: Mortalità e tagli all’offerta di salute, Marchetti (FI): «Rossi ha ragione. Purtroppo i decessi in Toscana dopo la sua riforma sanitaria sono cresciuti»

«Valutare la qualità dell’offerta sanitaria alla luce dei dati sulla mortalità rilevati da Istat? Beh, se seguo Rossi e applico questo metodo alla Toscana, negli anni successivi alla riforma sanitaria voluta da lui e Saccardi nel 2015 i decessi sono cresciuti dai 42.477 del 2016 ai 44.521 del 2017, e parrebbero crescere ancora già che solo nel primo quadrimestre 2018 sono già stati 16.006. Cosa devo pensare? Che l’offerta di salute scaturita nella nostra regione da quella riforma compromette l’aspettativa di vita? Eh… noi su questo mettiamo in guardia fin da prima dell’approvazione di quel sistema e abbiamo continuato a dirlo dopo. Stamani il governatore ci ha suggerito una nuova chiave di lettura e sono rimasto male nel dovergli dare ragione, se la chiave è questa»: a parlare così è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che, letto il post su Facebook con cui il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi metteva in relazione i dati 2017 sulla mortalità ed eventuale contrazione di fondi ministeriali alle Regioni per il comparto salute in vista del 2019, si è preso la briga di andare a ricavarsi i dati toscani alla stessa fonte citata da Rossi, ovvero Istat.

«Proprio così», racconta. «Ho voluto fare esattamente quel che annunciato da Rossi: ho dato mandato ai miei uffici di ricavare i dati sulla mortalità in Toscana successivi alla riforma 2015. Abbiamo attinto ai data set messi a disposizione dall’Istituto nazionale di Statistica sul sito http://dati.istat.it/ e sul portale specificatamente dedicato ai bilanci demografici sempre dell’Istituto che è http://demo.istat.it/, dove i dati sono più freschi. Ebbene: dopo un picco nel 2015 del tutto congruente con quanto rilevato a livello nazionale, nel 2016 il numero di decessi in Toscana è tornato sul trend degli anni pre-riforma con 42.477 persone, già lievemente di più, comunque, di quanto accadeva nel 2013 e 2014. Nel 2017, poi, si sono registrati 44.521 decessi, 2mila in più. Per il 2018 i soli dati per ora a disposizione sono quelli relativi al primo quadrimestre (gennaio-aprile) e censiscono già 16.006 decessi. Io mi rifiuto di fare una moltiplicazione con fattore 3 così ‘a crudo’, perché le variabili poi sono tante e non voglio gufare sui toscani. Fatto sta che il trend mi pare in crescita. E se devo seguire il ragionamento avanzato stamani da Rossi devo dedurre che l’offerta di salute toscana così come è dopo la riforma del 2015 ha avuto impatto avverso. Rossi ha ragione: tagliare in sanità compromette l’aspettativa di vita dei cittadini».

«Io i social network li frequento poco. Devo però ringraziare Rossi per questa nuova chiave di lettura e dopo stamani ci guarderò più spesso. Intanto non vorrei che Rossi abbia in mente nuovi impoverimenti nei servizi e volesse solo mettere le mani avanti», conclude Marchetti.

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