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FIRENZE: Campi Bisenzio, quale futuro per la sanità d’emergenza? Marchetti (FI): «Siamo preoccupati per la tenuta del Pet»

«Quali prospettive per il punto di emergenza territoriale di Campi Bisenzio?» A domandarlo alla giunta regionale toscana è Maurizio Marchetti, Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Toscana, in una interrogazione depositata a seguito delle segnalazioni che gli erano giunta da parte del capogruppo azzurro al Consiglio comunale di Campi Bisenzio Paolo Gandola.

 

«Nei giorni scorsi – spiega Gandola – in vista delle elezioni amministrative che il 10 giugno coinvolgono anche Campi Bisenzio l’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi ha effettuato una sorta di tour elettorale presso le associazioni di volontariato del territorio. Ma non ci ha convinto». Quei dubbi in arrivo dal territorio li raccoglie a stretto giro Marchetti: «Proprio perché tra poche settimane a Campi si vota – incalza – invece di parlare e basta la giunta regionale ci mostri le carte, così da mettere i cittadini davvero in condizione di scegliere. Chiediamo di vedere gli atti di pianificazione sulla riorganizzazione dell’emergenza sanitaria territoriale in Toscana, con un focus su Campi Bisenzio e sulla Piana fiorentina».

«I tagli nel comparto sanitario – afferma Forza Italia – sono striscianti ma sistematici, e proprio in questo periodo si paventa da più parti come imminente una massiccia de medicalizzazione dell’emergenza-urgenza territoriale con creazione di Punti di emergenza territoriale, i Pet appunto, dotati di ambulanze  Blsd (Basic Life Support with Defibrillator) in misura di 1 ogni 1000 abitanti. A livello regionale si parlerebbe del venir meno di circa 25 Pet medicalizzati a favore di mezzi con infermieri o addirittura soli volontari». Secondo le ricostruzioni di Gandola: «Tra questi ci sarebbe anche il Pet di Campi Bisenzio».

Con la sua interrogazione, Marchetti punta ad ottenere «risposte nero su bianco che superino in concretezza i meri annunci preelettorali». I capigruppo in Regione e in Comune Marchetti e Gandola sono netti: «Sulla questione della sanità d’emergenza – insistono – non accettiamo tentennamenti né ambiguità. In quell’area, se davvero si procedesse all’eliminazione del medico finora previsto h24 a Campi Bisenzio, l’ambulanza medicalizzata dovrà partire da Sesto Fiorentino o da Lastra a Signa. In questo modo, anziché impiegare 7 minuti e mezzo come tempi medi per arrivare in ogni parte di Campi, impiegherebbe nel primo caso 14 minuti e oltre 15 nel secondo caso. Inaccettabile. Si mettere a rischio la sicurezza sanitaria di tutto il territorio, comprensivo di un bacino di utenza potenziale di oltre 47.000 abitanti, di cui 5.000 ultrasettantenni, e su cui insistono importanti centri produttivi e commerciali.

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