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DL Dignità, Zangrillo (FI): i dati non si addomesticano. Conte però richiami Ministri e Presidente dell’Inps al rispetto delle Istituzioni

Il deputato Paolo Zangrillo, capogruppo Forza Italia in Commissione Lavoro - Camera dei Deputati

“Istituti quali Istat, Inps, Ocse, Bankitalia vanno rispettati e in questi giorni invece sono stati calpestati. Così come i tecnici debbono fare i tecnici e non i politici”. Così il deputato Paolo Zangrillo, capogruppo di Forza Italia nella Commissione Lavoro, commenta il walzer di dichiarazioni seguite all’audizione del presidente dell’Inps.

“In questi primi mesi di Governo gialloverde – spiega il parlamentare azzurro – il livello di rissosità della politica è arrivato alle stelle. Credo che tutti debbano fare un passio indietro per il bene del Paese. Ieri sia Di Maio, sia Boeri sono andati oltre le loro prerogative. Se Di Maio non é d’accordo con la relazione compilata da Inps e nutre dei retro pensieri su un documento peraltro richiesto dai suoi Uffici, ha una unica strada da percorrere, far elaborare dai propri Uffici la controprova – basata ovviamente su dati oggettivi e scientifici – che Inps mente per fini politici. Solo a quel punto può legittimamente decidere di rimuovere chi non ha adempiuto al proprio dovere. Senza polemiche, senza risse dialettiche, ma con senso di responsabilità e per ragion di Stato. Se così non é, e le prove prodotte da Boeri paiono smentire categoricamente l’attacco espresso da Di Maio, quell’esponente di Governo, deve avere la decenza di tacere. Allo stesso modo reputo che il presidente dell’Inps abbia il dovere di venire in audizione ricordandosi che riveste un ruolo tecnico e non politico: quindi tutte le valutazioni personali sui ministri della Repubblica non sono accettabili in Aula di Montecitorio”.

Aggiunge Zangrillo: “La dialettica di un governo, che si professa del cambiamento non può attestarsi sull’insulto personale. Il presidente del Consiglio Conte farebbe bene ad invitare tutti ad abbassare i toni: sia ad alcuni suoi “azionisti” di maggioranza, sia al presidente dell’Inps. Oggi, ancor più della scorsa legislatura, pare mancare completamente il rispetto delle Istituzioni. Esistono degli organi precostituiti che fungono anche da “istituti garanzia”. Nella polemica di questi giorni vedo però un forte rischio: quello che nel nuovo governo alberghi l’idea di addomesticare i dati forniti da Istat, Inps e Bankitalia attraverso l’occupazione degli istituti con le prossime nomine. Questa situazione sì mi preoccupa, perché i numeri non devono mai essere piegati ai propri scopi ma ricercati, ascoltati e compresi affinché la politica restituisca ai suoi cittadini azioni efficaci ed eque”.

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