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Acqua salata dai rubinetti toscani, Marchetti (FI): «Rete idrica colabrodo ma stangate in bolletta. Si inverta la rotta»

«La Toscana ha una rete idrica tra le peggio ridotte d’Italia, ma Publiacqua prepara una nuova stangata nelle bollette degli utenti. Eppure a Firenze la dispersione idrica supera di 6 punti la media nazionale del 41% con una percentuale del 47,1% che a Prato sale addirittura al 58,2%. La Regione, pur non avendo competenze dirette, deve fare tutto ciò che è nelle sue prerogative per spingere l’ente gestore, Publiacqua, a rinnovare l’impiantistica prima di stangare i cittadini. L’acqua è una risorsa primaria e va come tale salvaguardata». L’appello parte dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti e prende le mosse dai dati Istat 2015 Utilitalia elaborati nel Dataroom odierno di Milena Gabanelli sul Corriere della Sera.

«I dati nazionali – riflette Marchetti – sono impressionanti. Siccome però poi sulle cronache locali e regionali spesso leggo di balzelli in bolletta e di quanto salata sia in generale l’acqua che esce dai rubinetti della nostra regione, allora sono andato a vedere come stanno le reti idriche toscane. E stanno male».

«L’analisi delle infografiche – spiega Marchetti – ci racconta una Toscana in cui la rete idrica disperde tra il 40,1% e il 60% dell’acqua nelle province di Massa Carrara, Firenze, Prato, Pistoia, Pisa e Grosseto, dove il trend della perdita di acqua risulta in aumento rispetto al 2012. Segno che non si sono realizzati investimenti sulle infrastrutture di conduzione dell’acqua. Che si aspetta? E la Regione perché tace? Non solo con Publiacqua, nella cui area di gestione si concentra la performance peggiore, ma su tutti i gestori deve pretendere investimenti e fare tutto il possibile per ottenerli».

La questione secondo Marchetti ha un doppio corno: «Da un lato è essenziale non far scontare al cittadino i fiaschi di gestione di un servizio. Dall’altro è altrettanto fondamentale evitare lo spreco di un bene prezioso come l’acqua di cui il pianeta ha sempre maggior sete. Anche l’Italia, e anche la Toscana stanno toccando con mano quanto la siccità rechi danno economico e comprometta le caratteristiche del paesaggio. E nella lotta contro il riscaldamento globale e la desertificazione abbiamo tutti una quota di responsabilità. Inutile fare campagne per insegnare al cittadino condotte anti-spreco e poi lasciar disperdere una simile quantità di preziosissima acqua nelle condotte. E’ un comportamento gravissimo e ad enorme impatto sociale».

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