«La Toscana è sesta in Italia per produzioni agricole biologiche, con 138.194 ettari dedicati a colture bio nel 2018 e 5.500 aziende certificate. Il settore è in forte espansione, ma col sipario sulla legislatura regionale anche la programmazione dei fondi comunitari è ormai esaurita. Così, molti imprenditori stanno valutando se convertirsi o meno al bio. E’ un peccato, per loro servono certezze»: la preoccupazione del mondo rurale è sposata dal Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Toscana Maurizio Marchetti che la ha tradotta sotto la forma istituzionale di un’interrogazione a risposta scritta.
Tre i quesiti che Marchetti rivolge alla giunta, a cominciare dalla «statistica sulle domande finanziate con Piano di Sviluppo Rurale (Psr) 2014-2020 suddivisa per provincia e per tipo di coltura». Non solo: alla Regione il Capogruppo di Forza Italia domanda anche se «nell’ambito della nuova programmazione intenda riservare maggiori risorse a quelle messe in campo nella precedente» e «quali altre azioni» abbia «messo in campo o» intenda «mettere in atto per il settore dell’agricoltura biologica».
La parte narrativa dell’atto di Marchetti scende nel dettaglio di misure e sottomisure per poi tracciare il ritratto della Toscana bio. Aspetto florido e in piena fase di crescita: «In Toscana – recita l’interrogazione – l’agricoltura biologica non è più un settore di nicchia, ma in grande espansione e nel 2017 gli ettari di produzione biologica erano 130.115 e nel 2018 risultano aumentati a 138.194, portando la nostra regione a sesta nella classifica 2018 a produzione bio con circa 5500 aziende certificate da Enti certificatori ad oggi. Il tessuto agricolo toscano, da sempre attento alla cura del territorio e dell’ambiente, con l’avvento e la diffusione del metodo biologico ha dimostrato e sta dimostrando maggior attenzione nella conservazione delle biodiversità, ma anche per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, attraverso la mitigazione dei fattori inquinanti ed il consumo di risorse naturali».
Dunque, il problema: «Numerose aziende agricole si stanno preoccupando per l’esaurimento degli incentivi per il biologico e anche numerosi imprenditori agricoli che vogliono avviare l’attività in senso biologico stanno valutando se effettuare investimenti in questo settore in assenza di certezze e futuri contributi pubblici». Quindi, i quesiti di Marchetti alla Regione per ottenere soluzioni e rassicurazioni.
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