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FIRENZE: Gara tpl, Marchetti alla Regione (FI): «I calendari non tornano, tra contenzioso e cronoprogramma regionale si rischia il tilt»

«Basta note, chiacchiere, rumors, email, comunicati… sul futuro del trasporto pubblico locale la Regione ha da parlar per atti. Per questo ho presentato un’interrogazione a cui chiedo che la giunta toscana mi risponda in forma scritta. Il fatto è che calendario giudiziario e cronoprogramma imposto dalla giunta non paiono collimare, e qui si rischia il tilt. Vogliamo un provvedimento specifico che garantisca il regolare proseguimento del servizio agli attuali gestori in attesa della sentenza»: a sparigliare col salto dalle parole agli atti è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che sullo stato irto di contenziosi della gara regionale per il tpl e sugli scenari di prospettiva vuole dalla Regione rassicurazioni formali, nero su bianco.

Il quesito è netto, con Marchetti che alla giunta domanda «se la Regione Toscana, attraverso proprio provvedimento, entro la scadenza del contratto ponte del prossimo 29 dicembre, e nelle more del crono programma comunicato da Regione Toscana ai concorrenti, intenda garantire il regolare proseguimento del servizio agli attuali gestori in attesa della pubblicazione della sentenza definitiva».

Prima, in due pagine di parte narrativa, la ricostruzione sintetica del travagliato iter della gara: «La matassa è aggrovigliata – osserva Marchetti – ma va dipanata a tutti i costi perché la materia è delicata. I tempi giudiziari non paiono compatibili con quelli che la Regione risulterebbe aver dettato agli attuali gestori per il trasferimento di beni, adesso a novembre, e per l’estromissione dal servizio, dal gennaio prossimo». Il punto è evidenziato anche nell’interrogazione, con Marchetti che sottolinea come questa scansione, «in pendenza di contenzioso, potrebbe causare danno irreparabile alla gestione delle aziende poiché venendo meno la continuità aziendale, una pronuncia di giudizio favorevole a Mobit, sarebbe resa vana dai provvedimenti  regionali precedentemente adottati».

Altro risvolto che Forza Italia non sottovaluta è che il «trasferimento potrebbe dare inoltre luogo alla messa in crisi dei rapporti tra le banche e le aziende locali di tpl (con probabile blocco dei finanziamenti bancari in essere) ma anche tra le aziende dell’indotto economico che hanno rapporti commerciali per il servizio di trasposto pubblico. Inoltre, il trasferimento dei beni, in particolare per quanto riguarda gli immobili che fanno parte di asset aziendali di proprietà delle aziende partecipate dagli oltre 100 Comuni soci delle aziende che gestiscono ancora il servizio tpl,  risentirebbero di questa situazione, poiché tali gestori nel tempo hanno ricevuto cospicui finanziamenti pubblici (ad esempio il Comune di Pisa partecipa al gestore CTT nord con una quota del capita sociale del 9,37% pari al valore nominale di € 3.892.915,50)».

Riassumendo molto, Marchetti è preoccupato: «Se salta il banco – considera – il danno è per le aziende di gestione, per il loro personale, per l’utenza tutta. Le parole non bastano, dalla Regione servono atti formali di garanzia».

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