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Turismo all’aria aperta, Bona (FI): pur migliorato il nuovo provvedimento regionale presenta troppe lacune

Il consigliere regionale Luca Bona
Il consigliere regionale di Forza Italia in Piemonte Luca Bona

“Nonostante la maggioranza abbia raccolto numerosi nostri emendamenti all’interno della nuova ‘Disciplina dei complessi ricettivi all’aperto e del turismo itinerante’ permangono le nostre perplessità. Da un lato perché siamo in attesta del regolamento attuativo che può ancora stravolgere la disciplina nei suoi tecnicismi. Questa legge tocca un comparto quale quello del turismo all’aria aperta che fattura circa 1,8 miliardi di PIL e dove il Piemonte è al di sotto della media nazionale per numero di presenze”. Ad affermarlo il consigliere regionale Luca Bona che ha anche annunciato per Forza Italia la sola partecipazione alla votazione.

“Bisognerà prestare più attenzione allo sviluppo delle strutture innovative o comunque alla parte innovativa, soprattutto laddove ci sono dei vincoli particolari legati alle zone di interesse naturalistico, che vanno ovviamente tutelate e preservate col massimo grado di attenzione, per cui vi deve essere una garanzia di messa in ripristino una volta che i campeggi, per loro natura provvisori, vengono tolti. Però ci deve essere una maggiore flessibilità anche nell’utilizzo di queste aree. Questo è un tema poco sviluppato nel testo di legge. Inoltre non è stato adeguatamente incentivato il campeggio acquatico e sulle barche in approdo per quanto riguarda le strutture ricettive che abbiamo sui laghi. Manca poi un adeguato finanziamento delle politiche di sostegno al turismo all’aria aperta. Ci siamo dedicati al garden sharing, al turismo itinerante in modo snello per dare velocità alla creazione d’impresa, ma non abbiamo affrontato il sistema di concessione e di investimenti fatti su aree demaniali, che sono aree pubbliche”. Ha aggiunto Bona.

Ha concluso Bona: “Un ultimo richiamo è ricordare – perché riguarda anche questo le strutture soprattutto non professionali – il CIR (codice identificativo regionale) che altre Regioni hanno avviato, che è stato inserito anche nel Regolamento dell’extralberghiero, ma di cui ancora non ne sentiamo parlare fattivamente e nella normativa piemontese”.

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