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Ripani (FI), CETA: Il centrosinistra batte in ritirata durante la discussione ed al momento del voto, ma punta il dito contro Forza Italia

Grosseto. “Fanno sorridere le critiche dirette a Forza Italia dei colleghi consiglieri del Partito Democratico, Lista Mascagni e Passione per Grosseto”. A dichiararlo è Elisabetta Ripani, Capogruppo di Forza Italia nel Comune di Grosseto.

“Celandosi dietro l’alibi (che regge poco) di voler osservare il ‘teatrino’ e le ‘prove di forza’ interne alla maggioranza, hanno visto bene di non partecipare proprio al voto. Dribblare un dibattito o dire qualche parolina timidamente non è di certo atteggiamento che fa loro onore, calcolando oltretutto  che fanno parte di quell’area politica che è espressione  della maggioranza di governo del nostro Paese e che il CETA lo ha votato in seno al Parlamento Europeo ed in Commissione Affari Esteri del Senato. Mi sarei aspettata un’argomentazione vivace ed una presa di posizione netta almeno a parole, come solitamente avviene per dar contro all’amministrazione comunale, non di certo una battuta in ritirata”.

Prosegue Ripani: “Sicuramente più apprezzabile l’esposizione del Movimento Cinque Stelle, che si è mescolato ai pallini verdi accesi dalla maggioranza insieme alla Lega, determinandone l’approvazione dell’ordine del giorno con una risicata maggioranza di 13 consiglieri a 10. Il CETA entrerà comunque in vigore il 21 Settembre prossimo senza aspettare il Parlamento, secondo quanto comunicato da Jean Claude Juncker e Justin Trudeau dopo il vertice del G20 ad Amburgo. Motivo per il quale c’è stata l’astensione di Forza Italia, una volta rilevata la non utilità della discussione di ieri dato che ci si avvia verso l’applicazione provvisoria del Trattato. Nessuna paura di far deflagrare chissà cosa, è forse più la speranza di qualcuno questa”.

“Nel corso del consiglio di ieri, Forza Italia ha fatto una disamina del Trattato nella sua interezza, con un intervento che è stato oggettivo, basato sul testo e non viziato da opinioni soggettive. Un corpus di 1600 pagine che non tratta solo l’ambito agroalimentare (eliminazione dei dazi doganali / apertura del mercato canadese per i prodotti agroalimentari e bevande europei / riconoscimento e tutela dalla contraffazione delle indicazioni geografiche europee/ rafforzamento della tutela della denominazione dei vini in Canada  e via dicendo), ma anche molteplici altri settori totalmente sconosciuti a gran parte dell’opinione pubblica. Esempio: potenziamento della competitività delle imprese europee, facilitazioni per gli investimenti in Canada, apertura degli appalti pubblici e del mercato dei servizi canadesi alle imprese dell’Unione Europea, prospettive di lavoro per i lavoratori dell’UE, il reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali, l’abolizione della duplicazione delle prove (che scoraggia l’export  delle nostre piccole e medie imprese, dati i costi esorbitanti dei certificati di valutazione di conformità di determinati prodotti), gli aiuti alle industrie creative agli innovatori ed agli artisti europei e molto altro”. Conclude la capogruppo: “Abbiamo raccolto le perplessità avanzate dai presidenti di Confagricoltura e Cia, Attilio Tocchi ed Enrico Rabazzi, che la disinformazione potesse in qualche modo compromettere un’opportunità per il Paese. Il CETA è stato approvato in sede europea all’unanimità da tutte le organizzazioni agricole aderenti al Copa Cogeca  (il sindacato che raccoglie  le organizzazioni europee dei produttori agricoli), mentre a livello nazionale ha suscitato invece un gran clamore.”

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