Da tre giorni, quattro con domani quando si dovrebbe votare la fiducia, i deputati sono stati fatti prigionieri dal governo. Per essere più precisi, siamo prigionieri delle incertezze e dei continui ripensamenti del governo sui contenuti della manovra di bilancio. Ci sono tasse che spuntano la sera, per essere smentite il giorno dopo. In questo clima di confusione, il voto di fiducia viene annunciato e poi rinviato, e così succede da tre giorni, con la manovra che arriva in Aula per essere subito dopo rispedita nelle Commissioni.
Tutto questo accade pur sapendo che non sarà la Camera a dare il voto risolutivo ma sarà l’assemblea di Palazzo Madama. Alle anime belle, e al presidente Fico, che parlano di risparmi nella gestione del Parlamento, non importa un acca dei costi notevoli di queste giornate di sedute, senza responsabilità alcuna dei parlamentari. Si aggiunga la pessima figura sul piano istituzionale, di un governo che non è in grado di trovare un’intesa minima al proprio interno. Il presidente Fico abbia uno scatto di dignità istituzionale a difesa del Parlamento e intimi al governo di risolvere le proprie incertezze entro 24 ore.
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