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LUCCA: Bilancio Altopascio, Marchetti (FI) e Orlandi (Insieme per Altopascio): «Il sindaco parla di tariffe invariate ma l’addizionale Irpef aumenta»

«Ci siamo messi al lavoro sugli atti e sui documenti di bilancio del comune di Altopascio dopo aver letto il proclama con cui il sindaco annunciava tariffe invariate e intanto abbiamo trovato un innalzamento dell’aliquota dell’addizionale Irpef. Poi abbiamo anche già avvistato altre magagne, intanto le verifichiamo ma come dire? Rimanete sintonizzati»: se fosse una campagna social potrebbe chiamarsi #bilanciostaytuned, quella avviata dai Capigruppo di Forza Italia Consiglio regionale Maurizio Marchetti e di Insieme per Altopascio Fabio Orlandi entrambi alle prese con la documentazione di bilancio comunale.

«Il sindaco parla di rimodulazione, ma la verità è che con la modifica introdotta all’addizionale comunale – esaminano Marchetti e Orlandi – si va verso la stangatina. Salvo la fascia di reddito imponibile oltre i 75mila euro su cui già grava l’aliquota massima prevista dalla disciplina del tributo, ovvero lo 0,8%, tutti gli altri scaglioni subiscono un innalzamento».

«Il penultimo scaglione, tra l’altro – enumerano i due rappresentanti di opposizione – è lasciato solo per un soffio sotto l’aliquota massima, dato che subisce un aumento dello 0,04% che colloca la sua aliquota allo 0,79%, appena lo 0,01% in meno rispetto al massimo. Come quando ci sono le promozioni nei negozi e i prezzi sono con tot euro virgola 99 centesimi per non dire un euro di più, ecco, una cosa così».

Il ritocco arriva per tutti: «Lo scaglione più basso subisce un incremento impositivo dello 0,05%, con l’addizionale comunale che sale da 0,6% a 0,65%. E sono le persone titolari di un reddito imponibile inferiore ai 15mila euro, li si poteva lasciare forse così com’erano senza ulteriori aggravi».

            Da 0,65% a 0,73% sale invece l’aliquota per chi ha imponibile tra i 15mila e i 28mila euro: «E’ tanto. Questa fascia comprende persone che già fanno le capriole per arrivare in fondo al mese, e a loro si impone un’impennata tributaria uguale a quella che subisce lo scaglione successivo, quello fino a 55mila euro che sono ben altra musica».

            «La modulazione scelta per questa stangatina – concludono Marchetti e Orlandi – è misurata in maniera iniqua e va a colpire soprattutto chi meno ha ed è più debole. Tutto fatto in nome di un aumento della spesa sociale? Beh, se si vanno a vessare proprio le persone più bisognose forse poi i costi sociali aumentano pure. E comunque qui stiamo verificando, lo vedremo meglio nel proseguimento dello studio del documento». E quindi: #bilanciostaytuned.

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