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LUCCA: Altopascio e il raddoppio ferroviario, Marchetti (FI): «Sottopasso a rischio idraulico e la Regione nega: che mappe guardano? Chiedo incontro a Rfi»

«La Regione Toscana mi dice che dalle carte in suo possesso il Rio Tassinaia/Rio Lama non risulta intercettato dal sottopasso ferroviario previsto ad Altopascio come opera accessoria al raddoppio: ma che mappe guardano? Se ne è parlato anche nel corso delle riunioni con Rfi. Chiederò a Ferrovie un appuntamento per approfondire la questione, perché lì il rischio idraulico è elevato e la Regione anziché proporre mitigazioni me lo nega. E’ una risposta irricevibile»: la risposta a cui si riferisce il Capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Toscana Maurizio Marchetti è quella alla sua interrogazione sul tratto altopascese del raddoppio ferroviario Pistoia-Lucca e, in particolare, sulla tenuta idraulica dell’area interessata dal sottopasso.

«La Regione mi scrive che “negli elaborati visionati non è stata riscontrata l’intercettazione del Rio Tassinaia/Rio Lama da parte dell’opera viaria di sottopasso” ma che “l’interferenza riscontrata risulta invece da ricondurre alla presenza di una condotta, parzialmente tombata, proveniente da monte e che sottopassa la linea ferroviaria, della quale viene prevista la deviazione”. Ebbene – osserva Marchetti – io non so che mappe guardi la giunta, ma il progetto che è stato presentato da Rfi anche in occasioni pubbliche prevede entrambe le cose: la condotta tombata e l’intercettazione piena, ma proprio piena, del Rio Tassinaia/Lama. Tanto che Rfi si spinse a ipotizzare, per controllare il rischio idraulico che ne deriva, l’installazione di un sistema meccanico di pompe. Questa risposta regionale per me è inaccettabile, perché la negazione aumenta la mia preoccupazione».

Ecco perché: «Chiederò direttamente un appuntamento a Rfi per verificare la situazione in maniera più approfondita e dettagliata», annuncia Marchetti. Il capogruppo azzurro è preoccupato per più aspetti: «Il primo è senz’altro quello del rischio idraulico a cui anche nella pianificazione comunale soggiace la zona già di suo, e il tracciato di sottopasso così impattante su corsi acquiferi non fa che aggravare la situazione», spiega. «Il secondo fronte di perplessità è di natura amministrativa – riflette Marchetti – perché il sistema di apparecchiature meccaniche che Rfi ha prospettato di voler installare per contrastare l’elevato rischio idraulico rimarrebbe poi a carico dell’amministrazione comunale a vita, quanto a manutenzione, attivazione, cura e gestione complessiva, con oneri spiccati e permanenti a carico della collettività. Voglio vederci chiaro. Mi spiace che il Pd e la sinistra di governo regionale non abbiano la medesima preoccupazione ma anzi ne neghino i presupposti».

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