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FLAT TAX: BRUNETTA, E’ CIRCOLO VIRTUOSO, MENO PRESSIONE TRIBUTARIA E PIU’ GETTITO

“La Flat tax di Forza Italia? Pagare meno per pagare tutti, in modo semplice e trasparente, combattere così l`elusione e l`evasione fiscale, far emergere il sommerso e diminuire la pressione tributaria, con l`aumento del gettito. Sembra un paradosso! È un circolo virtuoso! Eliminiamo le cinque aliquote attuali, che sono un`ipocrisia, e ne mettiamo una sola. Aumentiamo la no-tax area e con le deduzioni per i figli garantiamo la progressività dell`Irpef. Un Fisco più leggero, semplice, trasparente ed equo”.

Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un’intervista al “Corriere della Sera”.

Perché sono un`ipocrisia le cinque aliquote? “Perché alcune, le più alte, si applicano a scaglioni di reddito ‘vuoti’, a pochissimi contribuenti. Gride manzoniane”.

Il livello della Flat tax? “L`ipotesi di base è il 23%, poi ci sono le deduzioni per i figli a carico, duemila euro per i più piccoli, mille per i più grandi. Così si riducono le tasse, con un beneficio evidente per i redditi più bassi. Per una famiglia con due redditi e due figli, che guadagna 30 o 50 mila euro, le imposte si dimezzano”.

“La progressività sarebbe diversa da quella attuale, ma sarebbe comunque garantita ed equa. La Costituzione mica dice quanto deve essere progressiva l`Irpef. Va bene, ed è un sistema che favorisce la crescita e il lavoro: oggi, per assurdo, ad alcuni non conviene lavorare perché scatta l`aliquota superiore e pagano più tasse. E magari il lavoro lo fanno in nero…”.

Quanto costa la riforma? “Il primo anno 40-50 miliardi di euro, poi è in grado di ripagarsi, perché fa emergere il sommerso e produce più gettito. Ma all`inizio lo sgravio fiscale va coperto. Intanto con la razionalizzazione e una riduzione degli sconti fiscali di pari entità. Detrazioni, deduzioni ed esenzioni valgono 150 miliardi, e sono dispersi su segmenti, clientele, gruppi e aree che rendono tutto molto opaco. Alcune detrazioni, come quelle degli interessi sui mutui, nel nostro progetto, rimarrebbero. Così come quelle legate alle spese mediche e ai farmaci”.

Come risolvete la questione degli incapienti? “C`è l`imposta negativa, legata al reddito di dignità, altro punto cardine del programma. Non avresti un credito fiscale, ma lo Stato ti darebbe quei soldi con un assegno”.

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