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FIRENZE: Verso le regionali, Marchetti (FI): «Giani tra sanità e aeroporto pare cader dal pero del Pd della cui giunta ha votato tutto»

«No ma Giani che film ha visto in questi cinque anni di governo Pd e ora anche Italia Viva durante i quali ha votato ogni decisione di giunta gli sia passata sotto mano? No perché a sentire le sue prime dichiarazioni da candidato governatore appena più che in pectore par cadere dal pero del Pd a cui invece è stato assolutamente organico proprio sui temi a cui annuncia di voler mettere mano, dalla sanità all’aeroporto. Ora che fa? Si rivolge ai toscani con un ‘abbiamo scherzato’? Eh no…»: la contraerea politica parte dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che prende la parola per commentare le recenti interviste rilasciate dall’attuale Presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani sui quotidiani regionali e nazionali.

«In veste di candidato governatore per il centrosinistra – sottolinea Marchetti – afferma cose come se lui finora fosse vissuto in un altrove politico ignaro di quanto praticato dalla giunta toscana in tutti questi anni. Leggo ad esempio che vuol rimettere mano alla riforma sanitaria varata nel 2015: mi permetto di ricordargli che mentre lui la votava e la faceva votare, Forza Italia era protagonista di un ostruzionismo a oltranza che prolungò di diverse notti le sedute di Consiglio regionale. Non andando bene nulla, e lo si vedeva palesemente, avevamo emendato tutto. Eppure come faceva marciare l’aula, allora, la Presidenza, per far arrivare quel nefasto provvedimento all’approvazione. Allora o Giani si scusa con i toscani per i supplizi sanitari alla cui moltiplicazione in questi cinque anni il suo partito li ha costretti, o altrimenti non si inventi uomo nuovo perché è usato. Nemmeno tanto sicuro, viste le prospettive».

Marchetti affonda anche sulle questioni legate al sistema aeroportuale toscano: «Giani ci dice che non vuole veti sull’ampliamento dello scalo fiorentino – riporta Marchetti – ma gli ricordo che finora a tenere in ostaggio l’opera con ricorsi, laghetti e questioni di campanile è ancora una volta stato il Pd, il suo partito dalla giunta ai sindaci e ai segretari. Sennò qui davvero tra fare e disfare è tutto un raccontare, e poi la Toscana resta ferma dov’è vittima dei soliti avvitamenti delle sinistre».

Suggerimento non richiesto: «Giani, lo slogan. Benedett’uomo: ma come ‘Un sindaco tra i sindaci della Toscana’? O quand’è – sgrana gli occhi Marchetti – che è mai stato sindaco? Convengo che abbia ricoperto nel tempo talmente tanti incarichi che ormai il suo biglietto da visita è in formato tabloid, ma sindaco proprio proprio non me ne ricordo. Almeno su questo pianeta».

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