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FIRENZE: Toscana in emergenza scarti di filiera, Marchetti (FI): «Dalla Regione attendiamo da luglio il Piano rifiuti che non arriva. E intanto le aziende affogano nell’immondizia»

«Sugli scarti di filiera basta scaricabarile! La responsabilità di fornire risposte alle aziende in termini di chiusura del ciclo rifiuti spetta alla Regione, ed è inutile che l’assessore Fratoni si nasconda dietro al dito delle procedure. Spetta alle imprese formulare proposte progettuali? Ma loro lo fanno in continuazione da tempo: hanno bisogno di termovalorizzatori per smaltire rifiuti che li stanno soffocando per mancanza di siti di conferimento e impianti di smaltimento. Senza quelli l’economia circolare non circola proprio per nulla»: torna all’attacco, il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che sul tema rifiuti ha ormai da tempo ingaggiato una battaglia nel tentativo di scongiurare il collasso del sistema toscano.

«Ma senza impianti – dice – è come vuotare il mare con un cucchiaino. Dare risposte tocca alla Regione, ma per contro il Piano rifiuti promesso per il luglio scorso non è ancora mai arrivato. Intanto ci sono intere filiere, come quella del tessile a Prato ma anche del cartario a Lucca, che affogano letteralmente nei loro scarti di produzione. Non sanno più dove metterli. Non ci sono sbocchi né di conferimento né di smaltimento. Così le imprese non possono andare avanti».

Forza Italia guarda con preoccupazione alla china imboccata: «Da un lato ci si riempie la bocca con l’idea da anime belle dell’economia circolare – incalza Marchetti – dall’altro si negano strumenti e impiantistica indispensabili, e ormai indifferibili, per poter chiudere il ciclo nel mentre che si persegue il cotanto filosofico obiettivo. L’economia circolare non si ottiene per il solo fatto di evocarla: va costruita obiettivo per obiettivo, passo dopo passo. E questi passi deve farli la Regione a suon di impianti e pianificazione che manca».

«Al contrario – sottolinea Marchetti – la giunta toscana sui rifiuti procede per provvedimenti di emergenza, quella stessa emergenza da lei creata con un annoso non governo della materia, e così apre la via a nuove emergenze, una sull’altra e una dopo l’altra, in un circolo mefitico che porta il sistema rifiuti già ai primi segni di collasso. Bene se anche esponenti Pd iniziano ad accorgersi del gioco a melina praticato dalla giunta e a contestarlo; vorrà dire che non saremo più solo noi di un’opposizione brutta e cattiva a segnalare che le aziende sono allo stremo. Per la Regione è tempo di agire, non più di chiacchierare».

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