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FIRENZE: Salute e promesse, Marchetti (FI): «Dalla giunta la sanità controverso»

«Uno scivolamento nelle griglie Lea elaborate dal Ministero della Salute di 9 punti dai 217 del 2014 ai 208 del 2016, liste d’attesa la cui criticità non sfugge neppure alla giunta regionale che tenta ciclicamente di metterci pezze con provvedimenti spot che non risulta centrino gli obiettivi di ricondurle a livelli ragionevoli e un assessore che, nel mentre bacchetta il governo valutando insufficienti le erogazioni di comparto che arriveranno in Toscana ma che per altro sono state decise dal governo Gentiloni, si reca in tour ospedale per ospedale a promettere interventi e investimenti che sa di non poter mantenere e la cui indispensabilità di oggi è frutto delle mancanze del governo regionale di oggi, di ieri e dell’altro ieri, con Enrico Rossi che ormai la sanità la maneggia, e la danneggia, da quasi vent’anni tra assessorato e governatorato. Ancora una volta quella che il Pd e la sinistra offrono ai toscani è una sanità controverso, ma su temi così delicati come la salute i cittadini non vanno presi in giro»: l’attacco parte dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che, fresco di lettura dei quotidiani, mette in fila parole e opere in arrivo dalla giunta toscana in materia di sanità.

«E rilevo contraddizioni nel quadro d’insieme. Un esempio? A livello locale – inizia a elencare il Capogruppo azzurro in Regione – l’assessore alla sanità Saccardi è attiva in un autentico tour, tra le ultime tappe quelle di Montalcino e di Piombino ed Elba, di realtà sanitarie ove promette un nuovo macchinario qui, un nuovo reparto là. Tutte cose che realmente mancano, ma perché loro, il Pd e la sinistra di governo regionale, le hanno sin qui negate ai cittadini che ne esprimevano il bisogno. E tutto sarebbe molto bello – osserva Marchetti – quasi un soffio di resipiscenza tardiva, se non sapessero benissimo che nulla di ciò che oggi promettono lo potranno realizzare perché poi, a livello generale, giusto ieri Saccardi e Bugli lamentavano come insufficiente a coprire i bisogni di salute il gettito che dallo Stato arriverà alla Toscana. L’intenzione è chiara: promettere sapendo di non poter fare ma al solo scopo di generare nelle persone uno scontento da scagliare su terzi. Peccato che quel gettito definito insufficiente l’ha deciso il governo Pd guidato da Gentiloni».

«Qui si vogliono prendere in giro i toscani su una materia delicata come la salute e noi non lo accettiamo. E rigettiamo i modi di Rossi che annuncia querele a chi a suo dire getta fango sulla sanità toscana: 9 punti perduti nella griglia Lea del Ministero tra prima e dopo la sua cara riforma della sanità sono un dato, quello diffuso nel luglio scorso, e non un’illazione. Che la Toscana perseveri nel mantenere il superticket insieme a sole altre 6 Regioni in tutta Italia e comunque non ce la faccia ad assumere personale sanitario perché ormai ha costi d’apparato che schiacciano il sistema è un fatto, non un’illazione. E via a andare tra spesa farmaceutica, con richiami della Corte dei Conti, tempi di degenza media in strisciante aumento… tutti dati che via via spostano la qualità del sistema salute toscano verso il declino e il suo punto di non ritorno. Che vuol fare, Rossi? Denunciare tutti i toscani che lamentano l’insufficienza della sanità regionale? Avrà mica anche lui subito il contagio di complotti e ‘manine’? Davanti alle minacce noi il bavaglio rosso di Rossi non ce lo mettiamo, e i dati li continueremo a dire e a dare».

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