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FIRENZE: Governo del territorio, Marchetti (FI): «Snaturato l’impianto di base. Sarebbe stato più trasparente confezionare una legge nuova»

«A furia di modifiche successive, della legge Marson che nel 2014 noi avversammo aspramente nella sua rigidità non resta granché. L’avete sforacchiata da tutte le parti, il che ci dà ragione è vero, ma così oggi la legge è ridondante e poco chiara. Più trasparente e più funzionale sarebbe stato da parte vostra confezionarne una nuova»: così il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, appena intervenuto in aula circa la modifica alla legge regionale sul governo del territorio.

«Se rileggo le obiezioni che facemmo nel 2014 alla allora legge Marson – ha osservato Marchetti – devo dire che a quanto pare le condividevate, tanto che appena ‘sollevati’ dalla presenza dell’assessore Marson avete iniziato a tagliuzzarne la legge snaturandola del tutto. E’ difficile, oggi, esprimere giudizio positivo su una legge così manipolata».

Bocciato il metodo, Marchetti entra nel merito: «Inizio dall’assoggettabilità a Vas e dagli aspetti partecipativi che l’articolo 3 esclude per gli atti che non vi sono soggetti. A mio avviso c’è troppa discrezionalità su questo, e bene sarebbe stato circoscriverla perché i criteri decisori sono spesso fumosi e poco comprensibili. Articolo 9 e sistemi integrati: io ritengo importante che i Comuni abbiano a disposizione le cartografie che ne facilitino il lavoro, anche penso a quelle di Terna, Enel e così via… non è di poco conto anche il fatto che Arpat non esamini le Vas perché ha poco personale…»

E avanti: «No al balzello introdotto con l’articolo 20. Perché pagare oneri per un cambio di destinazione nella stessa categoria funzionale, ovvero su interventi privi di opere? Inventare nuovi balzelli in un momento di crisi edilizia lo trovo davvero inopportuno. Per di più sono convinto che le modifiche normative debbano tendere alla semplificazione. Qui si procede al contrario. L’articolo 24, ad esempio, impone paletti che non sono nemmeno in normativa nazionale introducendo il parere della Commissione regionale per la valutazione della compatibilità paesaggistica anche per le zone non soggette a vincolo: incomprensibile e ridondante. Per non parlare della Scia, la cui leggibilità per come la prevedete qui per un professionista è assai difficoltosa».

«Tocco anche l’articolo 61, il cardine per la pianificazione che avrebbe dovuto facilitare le attività produttive. Beh mi risulta un po’ confuso: da un lato si inseriscono le attività agricole, dall’altro non trovo quelle turistico-ricettive. Io su questo ho presentato un emendamento perché bisogna che ci sia chiarezza, senza lasciare spazio alle interpretazioni. “Servizi” è generico. Bisogna dire cosa sta dentro questa definizione. Chiudo sui sottotetti. Nulla da dire in questo senso, ma c’erano già Comuni che motu proprio – ricorda Marchetti – si erano attrezzati. Del resto siamo all’interno delle volumetrie esistenti».

In definitiva: «In un percorso lungo 5 anni questa legge è profondamente differente da come è nata. Forse sarebbe stato opportuno, anziché rimetterci mano più e più volte, confezionare qualcosa di diverso e sulla base di principi diversi, perché quelli originari di fatto li avete rinnegati. La valutazione per questo modo di procedere a livello normativo non è positiva da parte di Forza Italia».

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