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FIRENZE: Farmaci biosimilari, Marchetti (FI): «Se il risparmio della Regione fa venire il mal di testa. Pazienti con cefalea senza forniture di Botox»

«La Regione ha appena comunicato risparmi eccellenti sulla spesa farmaceutica conquistati grazie all’acquisto di farmaci biosimilari. Ebbene, almeno in un caso esiste il ‘lato B’: questi risparmi fanno venire il mal di testa, per lo meno ai pazienti con cefalea cronica seguiti all’ospedale di Prato e trattati con Botox, le cui scorte il 14 novembre scorso sono state date per esaurite, con tanto di paziente versiliese costretta a saltare la somministrazione fino a data da definirsi. Informandomi, ho trovato che la fornitura di Botox, messa a gara da Estar nel febbraio 2017, era divenuta oggetto di controversia giudiziaria conclusasi solo nel giugno scorso. La causa del contenzioso? L’invito a gara, oltre che dell’azienda che commercializza il farmaco originator Botox 100U, del distributore di un altro farmaco considerato, in ambito di gara, equivalente. Beh: nel giugno scorso il Consiglio di Stato si è pronunciato dando ragione a Estar. Sconfitta però è rimasta la paziente che ha segnalato il problema e chissà quanti altri come lei. Proprio per saperlo ho presentato alla Regione un’interrogazione»: la ricostruzione è del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che, volendosi informare su un singolo caso, ha reperito le sentenze con cui nell’ottobre 2017 il Tar toscano in primo grado si pronunciava a favore del ricorrente (la ditta distributrice dell’orginator Allergan Spa, contro Estar) bloccando l’aggiudicazione del lotto di fornitura, e quella del giugno 2018 con cui il Consiglio di Stato ha ribaltato l’esito.

«Regione vince e paziente perde non è un giochino che mi piace», bacchetta Marchetti. «Io non sono uno scienziato né un medico – prosegue – e non voglio entrare nel merito specifico della supposta equivalenza dell’altro farmaco ammesso a gara su cui il Tar toscano accoglie varie riserve, e già questo non mi piace e il profumo del dubbio a me lo lascia. Quello che non va – incalza il Capogruppo di Forza Italia – è che pur nella consapevolezza che le scorte andavano a esaurimento non si siano riprotetti per lo meno i pazienti con piano terapeutico in corso, che sono facilmente individuabili data la somministrazione ospedaliera o comunque in Asl. Perché non lo si è fatto? Quanti altri casi di pazienti che non si sono potuti curare esistono in Toscana? Voglio adesso che la Regione me lo dica».

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