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Caso Polioli di Vercelli, Cirio (FI): come per l’Embraco, a Bruxelles saremo un fronte compatto. La concorrenza sleale tra Paesi Ue è inaccettabile

L'eurodeputato Alberto Cirio

«Come europarlamentari italiani è importante rappresentare un fronte compatto a Bruxelles, in modo analogo a quanto fatto nei mesi scorsi sul caso Embraco di Riva di Chieri (To)»: a parlare è l’eurodeputato Alberto Cirio, tra i sottoscrittori dell’interrogazione presentata alla Commissione Ue sul caso della Polioli di Vercelli, di cui è primo firmatario l’europarlamentare Daniele Viotti.

L’azienda, del settore chimico, è stata acquisita un anno fa dal gruppo svedese Perstorp, che adesso, contrariamente al piano di rilancio prospettato nel 2017, ha annunciato la chiusura dello stabilimento con il licenziamento dei 72 dipendenti e il trasferimento della produzione in altre sedi del Gruppo.

«Come per l’Embraco, ci auguriamo che si possa arrivare a un finale positivo anche questa volta – prosegue Alberto Cirio -. Nello stabilimento torinese i lavoratori a rischiare il posto per una delocalizzazione spregiudicata in Slovacchia erano più di 400. Qui a Vercelli a rischio ci sono oltre 70 famiglie, ma la gravità della situazione non cambia. Non è concepibile che gruppi stranieri vengano nel nostro Paese, prendano le nostre aziende, soldi e incentivi e poi scappino via. L’Europa è nata per creare più opportunità per tutti, non per far perdere il lavoro a chi ce l’ha. Una concorrenza sleale tra Paesi membri dell’Ue è inaccettabile e Bruxelles deve intervenire».

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