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Capannori, FI ‘boccia’ giunta e si prepara per 2019

Forza Italia è pronta a proporre una rosa di 4-5 nomi per il candidato sindaco a Capannori, in vista delle elezioni del 2019. Lo affermano i vertici locali del partito, riuniti oggi in Comune per tracciare un bilancio del 2017 pronto ad andare in archivio ed affrescare le prospettive imminenti, a livello nazionale e sul territorio. L’identikit? Dovrà essere un capannorese ed incarnare una figura di sintesi tra il mondo politico e quello delle libere professioni perché – il mantra – “non si può vivere di sola politica”. A dar conto di questo scenario ci sono Anthony Masini (capogruppo di Fi in Consiglio comunale), Matteo Scannerini (coordinatore provinciale giovanile), Jacopo Torri (coordinatore comunale giovanile), Elisabetta Triggiani (vice coordinatore) e Pio Lencioni (consigliere comunale).

Il nome del candidato, viene rimarcato, uscirà soltanto successivamente alle elezioni politiche nazionali e, in ogni caso, quella di Forza Italia sarà una proposta da presentare al tavolo congiunto con gli alleati storici, Lega Nord e Forza Italia poiché – viene ribadito – “si vince soltanto se uniti e da parte nostra non ci saranno fughe in avanti”. La figura richiesta dagli elettori, per Scannerini, “è quella di una persona che viva del proprio lavoro con successo e che decida di scendere in campo, con forti valori di centrodestra, assumendosi i rischi del caso. Può essere un rappresentante del mondo civico che abbia anche un background politico: la sintesi tra questi aspetti sarebbe l’ideale”.
Masini ricorda, sotto questo profilo, la totale apertura a liste civiche capaci di presentare un progetto serio e lascia capire che c’è un profilo più avanti rispetto agli altri: “Ma non ha ancora sciolto le sue riserve – commenta – e credo che le elezioni nazionali possano fornire una spinta decisiva, in questo senso”. Per il resto, Forza Italia si dice pronta ad avviare un dialogo proficuo anche con le altre forze di opposizione, come Udc ed Energie per l’Italia, mentre con il M5S le strade si divideranno: “Abbiamo condiviso alcune battaglie – osserva Masini – ma loro proporranno giustamente un proprio candidato”. E il programma? “Nascerà dal lavoro portato avanti come opposizione, in tutti questi anni”, conclude il capogruppo.
Per Forza Italia, del resto, l’amministrazione Menesini ha fallito sotto ogni profilo: “La lista degli sprechi e dei buchi nell’acqua – commentano all’unisono gli intervenuti – è lunghissima. Si parte dall’aeroporto di Capannori, costato 2 milioni e mezzo di perdite e dichiarato fallito. Menesini disse che avrebbe rimediato 1 milione di euro dalla Regione, ma da un’interrogazione in Consiglio regionale è emerso che non era vero”. Sul punto interviene in modo più circostanziato l’avvocato Triggiani: “Ho letto la sentenza del tribunale – commenta – e l’ho trovata largamente motivata e tombale. Sia chiaro: noi non siamo per nulla felici che l’aeroporto sia stato chiuso. I giudici hanno trovato largamente inadeguato il progetto di risanamento: in particolare, hanno rilevato che non si poteva concedere ancora fiducia a questa amministrazione, dopo che due ipotesi di finanziamento, in passato, erano andate perse. Ora il Comune pensa a fare appello: spero che sappiano quello che fanno, perché potrebbero andar persi altri soldi pubblici”.
Poi c’è la scuola di Tassignano: “Menesini – prosegue Masini – aveva giurato in campagna elettorale che non sarebbe mai stata chiusa e avete visto i risultati. L’asilo nido di Lammari, invece, è costato 1 milione e 400 mila euro ed è rimasto aperto per 7 mesi. Menesini dice che il Comune è parte lesa: ma lui non era assessore ai lavori pubblici, quando l’opera è stata progettata? Ancora: abbiamo perso l’occasione di avere un sistema di compostaggio sul territorio, abbiamo un ospitale da 750mila euro con bandi che restano deserti ed un polo tecnologico costato 6 milioni di euro il cui parcheggio è sempre, sistematicamente, vuoto e km di piste ciclabili inutilizzate. Inoltre, Menesini è un sindaco a mezzo servizio, a causa del doppio incarico che ricopre: ora si parla anche di Camera dei deputati per lui”.
Il clou è sulla nuova piazza antistante il Comune: “Invece di spendere 2 milioni di euro, ingessando il bilancio comunale – osserva Scannerini – bisognerebbe guardare ai bisogni concreti dei cittadini. Contro la politica del marketing e degli slogan fini a sé stessi, noi proponiamo una politica della concretezza. Quei soldi spendiamoli per dotare le frazioni di punti luce adeguati, per riqualificare strade, fognature ed impianti sportivi: per soddisfare i reali bisogni della gente”. Anche per Lencioni “le opere fatte possono anche dirsi utili, ma poi il Comune ha dimostrato di non saperle gestire”. Nel frattempo, a Forza Italia continuano ad avvicinarsi giovani del territorio: “Sono sfiduciati – afferma Torri – per quello che vedono a livello nazionale e locale. C’è un nuovo fermento, sotto questo punto di vista: saranno proprio i giovani il motore delle prossime elezioni”.

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