Dichiarazione dell’on Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera e componente ella Commissione Esteri: “Il presidente del Consiglio ha messo il Parlamento davanti a scelte di politica estera compiute dal governo in perfetta solitudine, sia rispetto al Parlamento stesso, sia rispetto ai partner europei. Mi riferisco, in particolare, alla Brexit. In che modo, attraverso quali procedure e convincimenti è maturato nel governo l’orientamento a concedere un differimento breve per l’uscita della Gran Bretagna? Il dibattito è aperto in tutte le cancellerie europee e il presidente Donald Tusk ha saggiamente impostato la questione osservando che un rinvio della Brexit sulla base dell’art. 50 del Trattato avrebbe senso soltanto se autorizzato su tempi medio-lunghi, senza escludere a priori la possibilità di un secondo referendum.
Non è ancora chiaro se il presidente del Consiglio, a nome del governo italiano, si presenterà al prossimo vertice europeo con l’intenzione di tagliare la strada all’orientamento prevalente di un differimento “lungo”. Che cosa accadrà in quel caso? L’Italia voterà contro, anche a rischio di un’uscita “no deal” o si muoverà in sintonia con i partner europei? La questione non è astratta, ma terribilmente concreta come concrete sono le sue conseguenze. Di tutto questo si sarebbe dovuto occupare il Parlamento mentre il governo ha preferito rompere una prassi consolidata negli ultimi 70 anni per impostare una sua “autonoma” politica estera, al riparo e lontano da un ampio e approfondito dibattito parlamentare”.
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