«Aiuti diretti subito all’artigianato in crisi. Nella Toscana terra del saper fare è ancor più grave che la Regione lasci soli questi attori economici, protagonisti nella trama del tessuto produttivo regionale con aziende anche piccole e piccolissime, senza sostegno rischiano la sopravvivenza o la drastica riduzione di manodopera. Il tilt è dietro l’angolo, e la Toscana intanto è ultima per stanziamenti d’emergenza a famiglie e imprese messi a disposizione in tempo di covid. Così la sinistra ci porta tutti in rovina»: a chiedere misure dedicate per l’artigianato è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.
Già nei giorni scorsi Marchetti aveva preso a cuore il grido di dolore proveniente dai nuclei territoriali di Confartigianato. Oggi i dati de rapporto Ebret che parla di 13mila posti di lavoro a rischio in Toscana rinnovano la sua preoccupazione: «Lo studio attesta purtroppo che quanto lamentato dagli artigiani a livello locale è più che fondato. La Toscana non può permettersi un simile scenario – sottolinea Marchetti – che andrebbe a incidere soprattutto sui settori di servizi, moda e agroalimentare con ripercussioni occupazionali da autentica emergenza. Finora i soli, tardivi, insufficienti fondi di sostegno sono arrivati dallo stato. La Regione, secondo dati Sole24Ore, non ha messo un centesimo in aiuti straordinari, malgrado le nostre ripetute richieste di previsione di misure anche a fondo perduto».
«La sinistra si è dimostrata sorda alle esigenze delle imprese – osserva Marchetti – e ora sull’artigianato oltre a compromettere una miriade di produzioni si rischia anche di disperdere quel patrimonio di saper fare che sono bandiera della Toscana nel mondo. L’orizzonte immediato è drammatico. Quello di prospettiva lo è di più, perché al tracollo del comparto seguirebbe quello dell’export che negli ultimi anni ha rappresentato il principale traino del Pil toscano. Per la sinistra è una grave responsabilità, incapacità e insufficienza sono una miscela esplosiva».
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